Castellammare del Golfo-Strage di cani randagi, la protesta degli animalisti al Comune

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Striscioni in mano e slogan per fermare la “strage dei randagi”. Ieri a Castellammare del Golfo un centinaio di animalisti hanno sfilato per le vie del centro chiedendo “dignità”, quella dignità che reclamano gli amici a quattro zampe che in città da qualche tempo è minata da continui avvelenamenti. Decine i casi di cani trovati senza vita e con evidenti segni di avvelenamento. Una vera strage che probabilmente è frutto della regia di chi vorrebbe in questo modo contrastare il dilagare del fenomeno del randagismo. Ad organizzare l’iniziativa la società cooperativa “Unione delle famiglie” affiancata da diverse associazioni animaliste che hanno sfilato da viale Umberto I sino a raggiungere la sede centrale del municipio. Qui c’è stato un breve incontro con il sindaco Nicola Coppola che ha ascoltato tutte le rimostranze degli animalisti che rivendicano dalle cose basilari, come la vigilanza nel territorio per contrastare il fenomeno degli avvelenamenti e l’assistenza sanitari ai randagi in pericolo di vita e di salute, sino ad arrivare ai grandi problemi come l’assenza di una struttura di riferimento. In tal senso è stato chiesto all’amministrazione comunale di dare una mano d’aiuto realizzando un rifugio sanitario in un bene confiscato alla mafia, come più volte in passato paventato. Il primo cittadino ha ascoltato tutti ma si è limitato a ringraziare i volontari per il prezioso lavoro che svolgono nel territorio. Per quanto concerne la realizzazione di un rifugio il sindaco è stato chiaro sostenendo di non avere la bacchetta magica e che ci sono dei tempi da dovere attendere. Proprio in questi giorni si sta mettendo a bando un bene confiscato da destinare proprio a rifugio sanitario per animali. Risposte che non sono bastate ai manifestanti a cui il “grazie” del sindaco non è servito per superare la loro amarezza rispetto alle difficoltà di operare sul territorio. la manifestazione è stata pacifica e non si sono registrati scontri o particolari problemi di ordine pubblico. Con compostezza gli animalisti hanno sfilato urlando la loro indignazione e chiedendo ai cittadini di svegliarsi dal loro torpore e di far sentire la loro voce. Eloquente un cartello in cui viene scritto: “La loro vita non vale meno della nostra”, riferendosi ai tanti avvelenamenti avvenuti e ai casi disperati di cani per strada che chiedono adozioni e cure urgenti: problemi che con il solo volontariato non possono essere superati.