Castellammare del Golfo-Rimpasto di deleghe nella giunta Coppola

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Dopo la nomina del quarto assessore, che va a completare il plenum della giunta, il sindaco di Castellammare del Golfo Nicolò Coppola (nella foto) ha voluto fare un rimpasto delle deleghe anche se nel suo complesso non cambia molto per i tre assessori che già erano da tempo in carica. Al nuovo componente di giunta, Mario Di Filippi, nominato appena qualche giorno fa, sono state assegnate le deleghe al Personale, Servizi demografici, Edilizia Popolare, Ambiente, Agricoltura e Pesca. Confermato alla carica di vicesindaco Salvo Bologna che ha mantenuto le stesse deleghe, quindi Bilancio e Finanze, Servizi Sociali, Politiche Europee e Pubblica Istruzione, perdendo soltanto quella al Personale; all’ingegnere Antonino Marchese sono rimaste in mano le deleghe allo Sport, Viabilità e Polizia municipale, Controllo del territorio, Attività produttive, Servizi a rete e Urbanistica, mentre lascia il Patrimonio. Infine Marilena Barbara mantiene Pari opportunità, Turismo, Spettacolo, Cultura, Rapporti con il consiglio comunale e Politiche giovanili, lascia invece i compiti legati ad Ambiente, Edilizia popolare e Patrimonio. Il sindaco, come aveva già ampiamente anticipato, tiene per sé la pesante delega ai Lavori pubblici. Si chiude così il cerchio attorno al nuovo assetto dell’amministrazione a sostegno del primo cittadino, alle prese oramai da tempo con una strisciante crisi politica che gli ha fatto perdere la maggioranza in consiglio comunale. La nomina di Di Filippi è stata fatta in quota ad Articolo 4 ma nel frattempo il primo cittadino ha perso molti pezzi che alle scorse amministrative erano al suo fianco. Di sicuro sono 11 i consiglieri di opposizione sui 20 presenti in aula, a cui vanno aggiunti come “battitori liberi” il neoconsigliere Giovanni Ciufia dell’Udc, che al prossimo consiglio prenderà il posto della dimissionaria Anna Lo Nano, e i due consiglieri di “Siamo Castellammare”, Peppe Cruciata e Mimmo Bucca. Ciufia ha sottolineato che in una prima fase avrebbe voluto verificare il lavoro dell’amministrazione, quindi non darà alcuna adesione alla maggioranza; Cruciata e Bucca, invece, dopo l’ultima crisi politica e le tensioni nei rapporti con il Pd, hanno evidenziato che avrebbero lavorato per portare avanti il programma elettorale in sinergia con i gruppi con cui inizialmente il sindaco aveva cominciato la sua legislatura, compresa quindi quella “Sicilia Democratica” che oggi schierata all’opposizione.