Castellammare del Golfo-Revoca per il presidente del consiglio, l’opposizione lo vuole “fare fuori”

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CASTELLAMMARE DEL GOLFO. Arriva la mozione di revoca per il presidente del consiglio comunale di Castellammare del Golfo Mimmo Bucca (nella foto). A firmarla i 9 consiglieri di opposizione che, come preannunciato nei giorni scorsi, chiedono la rimozione del massimo rappresentante del consesso civico per una serie di presunte violazioni. “Io sono assolutamente sereno – replica Bucca – in quanto sono sicuro del lavoro svolto con corretta e trasparenza. Adesso mi raccorderò con il segretario generale del Comune per convocare nei tempi dovuti il consiglio con l’ordine del giorno questa mozione di revoca”. Otto le violazioni e le contestazioni che sono riportate dall’opposizione nel documento: molte di queste ruotano attorno alla famosa vicenda del progetto di accesso libero all’Ex Tonnara di Scopello. I consiglieri in sostanza sostengono che il presidente avrebbe tentato un abuso di potere nei confronti degli uffici ed in particolare del responsabile del III Settore Simone Cusumano. L’episodio contestato si sarebbe consumato quando Bucca si è presentato al Comune nella stanza di Cusumano con uno degli amministratori dell’ex Tonnara chiedendo l’accesso agli atti. Da qui ne è nata una querelle con il responsabile del III Settore che avrebbe relazionato sostenendo che il presidente avrebbe tentato un abuso chiedendo l’accesso agli atti senza averne fatto formale richiesta. Ricostruzione smentita da Bucca il quale disse che l’accesso agli atti era dovuto. Tra le altre contestazioni figura poi l’aver limitato un consigliere nel corso di una seduta dello scorso 4 giugno nell’intervenire in aula; si parla poi di “violazioni ripetute” per la mancata trattazione entro i 30 giorni delle interrogazione delle interpellanze e per la mancata convocazione di almeno una seduta al mese; inoltre Bucca avrebbe, sempre secondo l’opposizione, presieduto una seduta di consiglio pur essendo in conflitto di interesse. “Il comportamento dell’attuale presidente del consiglio comunale – si legge nel documento – non è conforme ai compiti istituzionali, all’imparzialità della funzione e agli obblighi di garanzia dei diritti e delle prerogative dei componenti dell’assise civica”. “Le accuse che mi sono state mosse – rilancia Bucca – sono solo un cumulo di fandonie. Provo per questi consiglieri un senso di cristiana pietà. Le motivazione riportate nel documento sono basate sul nulla e la cosa che più mi dispiace è che i cittadini sono costretti persino a pagare sedute del consiglio comunale come questa, convocate con il solo intento di colpire per mere beghe politiche”. Ora entro 20 giorni dovrà essere convocato il consiglio per trattare l’ordine del giorno della mozione di revoca; per far decadere dal suo incarico Bucca serviranno i due terzi dei voti dell’assise, vale a dire 14 voti sui 20 consiglieri dietro gli scranni. Ad oggi questi numeri non sembrano esserci: l’opposizione dovrà cercare altri 5 franchi tiratori anche se proprio ieri sono passati all’opposizione altri due consiglieri di Sicilia Democratica. Da vedere come si muoveranno.