Alpauno

Castellammare del Golfo-Porto, ripartenza lavori sembra ad un passo

Domani l’incontro al Genio civile di Trapani per definire la ripresa dei lavori del II lotto, martedì prossimo invece tutti alla Regione per riattivare il cantiere del I lotto. Torna a vedere la luce, dopo anni di oblio, la messa in sicurezza del porto di Castellammare del Golfo. Tanti gli annunci di ripresa dei lavori in tutto questo lasso di tempo ma alla fine non si è mosso nulla. Ora però sembra davvero essere arrivata la svolta. A strettissimo giro di posta dovrebbero anzitutto ripartire i lavori del II stralcio che riguardano strettamente la messa in sicurezza: la ditta che ha avuto in appalto l’opera ha finalmente presentato il progetto esecutivo con il superamento di tutte le criticità che erano emerse nei mesi scorsi attraverso delle prescrizioni imposte dalla Soprintendenza dei Beni culturali. L’incontro al Genio civile servirà proprio a verificare che tutto sia in regola e per questo sarà visionato il progetto9999999 esecutivo per dare quindi l’attesissimo via libera all’apertura del cantiere. Si tratta di opere per un ammontare di 15 milioni di euro. Storia più complessa, ma che anche qui sembra stia andando verso il lieto fine, quella che riguarda i cantieri collegati al I stralcio. All’assessorato regionale al Territorio recentemente i rappresentanti della ditta incaricata hanno definito alcuni dettagli riguardanti contratto e perizia di variante. In questo caso siamo in presenza di un appalto da oltre 24 milioni di euro. Per martedì è stata convocata alla regione una conferenza di servizio e pare che l’idea sia quella di dare l’ok alla ditta di riprendere i lavori nelle more che si definisca il contenzioso per stabilire a carico di chi dovranno essere i costi dei danni accumulati dagli anni di fermo de cantieri. Il sindaco Nicola Coppola conferma che la ripartenza dei lavori è dietro l’angolo.
Nel 2010 i lavori al porto vennero fermati per il sequestro del cantiere con l’ipotesi di reato di utilizzo di cemento impoverito. A luglio del 2010 il cantiere fu dissequestrato parzialmente e nel 2013 la Procura della Repubblica dispose il dissequestro e la restituzione delle aree, ma i lavori non sono mai ripresi. Per il primo stralcio di lavori si è resa necessaria una perizia di variante poiché dopo oltre cinque anni dal fermo parte di quanto già realizzato è risultato danneggiato. Per il completamento del primo stralcio rimangono circa 7 milioni di euro di opere da realizzare dalla ditta aggiudicataria dell’appalto, il consorzio veneto Coveco.

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