Il Comune di Castellammare del Golfo commissariato dalla Regione per la realizzazione del depuratore. La notizia è arrivata ieri per bocca dello stesso sindaco Nicola Coppola che ha quindi confermato i presagi negativi dei mesi scorsi sulle difficoltà del municipio nel portare avanti l’iter tecnico-burocratico per arrivare ad appaltare l’imponente opera. Il primo cittadino lo ha comunicato rispondendo all’interrogazione del gruppo consiliare “Cambiamenti” che chiedeva proprio notizie sul depuratore, sulla ripresa dei lavori del porto e sul motivo per il quale ancora non fosse stato nominato il quarto assessore con delega ai Lavori pubblici. Coppola ha evidenziato che a breve farà la nomina ma che comunque i Lavori pubblici li continuerà a seguire personalmente. “Per quanto concerne il depuratore – ha evidenziato sempre il sindaco – rassicuro la cittadinanza che il finanziamento non sarà perso. Affiancheremo il commissario che sarà nominato dalla Regione per portare a completamento l’iter per appaltare i lavori”. “Il commissariamento – ha replicato il consigliere di Cambiamenti, Vitalba Labita – è solo la conferma del fallimento dell’amministrazione”. In ballo c’è un finanziamento da 18 milioni di euro e rispetto alla tabella di marcia l’iter è nettamente indietro: dopo le modifiche al progetto varate dal Comune, con relativa presa d’atto da parte del consiglio comunale, si deve ancora procedere alla convocazione della conferenza di servizio e soprattutto all’approvazione sempre da parte del civico consesso delle varianti allo strumento urbanistico. In realtà al 31 dicembre doveva essere già stato quantomeno affidato l’appalto. Al consiglio di ieri sera si è anche consumata una piccola vendetta politica: è stata bocciata la costituzione della “Castellammare Film Commission” proposta dal Pd, che sostiene il sindaco, con i voti contrari del gruppo consiliare “Siamo Castellammare”, composto dal capogruppo Peppe Cruciata e dal presidente del consiglio Mimmo Bucca. Nelle loro intenzioni i Democratici avrebbero voluto costituire un organismo che si occupasse esclusivamente dei contatti con le case cinematografiche per l’organizzazione delle riprese in paese: “In questo modo si agevola l’interesse delle case produttrici e si snelliscono tempi e costi per realizzare progetti cinematografici” sostenevano i consiglieri Pd. “L’idea progettuale è buona – ha evidenziato Cruciata – ma non eravamo d’accordo sulla nomina di persone esterne al Comune, con costi quindi a carico dell’ente”. I rapporti tra Pd e “Siamo Castellammare” si sono definitivamente incrinati da quando i Democratici votarono una mozione di censura nei confronti del presidente del consiglio con le forze di opposizione.