Castellammare del Golfo-Ipab verso la chiusura, futuro dei lavoratori in bilico

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Verso una fine ingloriosa l’Ipab di Castellammare del Golfo. Prima il decreto di “estinzione” sentenziato dalla Regione, ora anche la chiusura della struttura perché definita non sicura. In mezzo 7 dipendenti che da anni scontano una condizione disumana, costretti a non percepire stipendi per via di una situazione finanziaria difficile dell’istituto e che oggi vantano ben 72 mensilità di arretrati. Non è uno scherzo: hanno ben 6 anni di arretrati da riscuotere e che in realtà non si sa se riscuoteranno mai. Una parabola discendente incredibile per l’istituto castellammarese che a cavallo tra gli anni ’90 e i primi del 2000 è stato un punto di riferimento “sociale” per il territorio, oggi ridotto a poco più che una “larva” di cui nessuno sa più cosa farne. E’ oramai da quattro giorni che l’istituto è chiuso a causa di una caduta di calcinacci dal cornicione esterno. I vigili del fuoco del distaccamento di Alcamo non hanno potuto far altro che prendere la decisione di chiudere l’intero complesso. I dipendenti, seppur esasperati, hanno deciso di non mollare: così ogni mattina si recano davanti all’istituto e rimangono fuori a “presidiare”. Se il loro passato e il presente è disastroso, considerate le difficoltà di operare sommate ai tantissimi stipendi non percepiti, il futuro è anche peggiore. Infatti rischiano di essere licenziati da quando la Regione ha emanato un decreto che prevede l’estinzione dell’istituto di Castellammare del Golfo in quanto non più operativo. Con pesantissimi passivi di bilancio, dovuti a precedenti gestioni che hanno portato anche all’inoperatività della struttura ed a disavanzi che convincono poco, il governo siciliano con decreto dell’assessorato alla Famiglia ha deciso di chiudere i battenti. La palla passa al commissario dell’istituto, Vincenzo Raitano, che avrà il compito di portare in liquidazione l’ente. Quando le procedure saranno completate le 7 unità in servizio all’Ipab saranno trasferite al Comune che a quel punto dovrà decidere, attraverso il consiglio comunale, se assorbirle oppure no. In caso di risposta negativa la patata bollente tornerebbe nelle mani della Regione che dovrebbe emettere l’ultima decisione sulle sorti di questi lavoratori. Per quanto riguarda la chiusura di questi giorni il commissario assicura: “Domani incontrerò il sindaco – afferma Raitano – con cui spero di arrivare a concordare un intervento per permettere i lavori di messa in sicurezza e riaprire già dalla prossima settimana. Oltretutto al momento è sospeso, considerata la situazione, il servizio di doposcuola che garantivamo ai bambini disagiati segnalati dai servizi sociali del Comune”. Sulle mensilità arretrate c’è invece poco da fare: “Ci sono i bilanci del 2014 e del 2015 che sono stati bocciati dalla Regione – evidenzia il commissario -, mi sto muovendo per sollecitare l’assessorato regionale alla Famiglia per sbloccare quantomeno l’esercizio 2014 che a mio avviso non andava bocciato. Senza l’ok non c’è liquidità in cassa”.