Castellammare del Golfo-Gli sparò in faccia, dopo 4 mesi esce dal carcere

0
508

CASTELLAMMARE DEL GOLFO – Fine della detenzione per il castellammarese Antonio Zummo, il trentenne che nel marzo scorso ha tentato di uccidere un suo ex collega di lavoro di un’azienda agricola. Il giovane è uscito dal carcere dietro disposizione del Gip che ha concesso i domiciliari dietro richiesta dell’avvocato di Zummo, Maurizio Lo Presti. Il Gip si è espresso dopo il parere opposto che era stato dato dal pubblico ministero il quale aveva subordinato la detenzione di Zummo all’utilizzo del braccialetto elettronico. Il giudice per le indagini preliminari ha invece scarcerato l’uomo dandogli i domiciliari da scontare in casa in attesa della sentenza di primo grado. Il trentenne finì in carcere dopo una serrata indagine dei carabinieri che ha raccolto una serie di forti indizi nei suoi confronti. Secondo l’accusa Zummo avrebbe provato a fare fuori il tunisino per vendetta, perché convinto che il suo licenziamento dall’azienda agricola, avvenuto pochi giorni prima, fosse stato proprio a causa sua. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti il trentenne sarebbe stato licenziato dal suo datore di lavoro per scarso rendimento nella coltivazione di un terreno in contrada Gagliardetta, alla periferia di Castellammare del Golfo. L’uomo avrebbe avuto il giorno prima di colpire un diverbio con un suo collega di lavoro, per l’appunto un tunisino, che lo avrebbe accusato di poco impegno. Convinto quindi che fosse stato proprio l’extracomunitario ad averlo fatto licenziare, ha programmato nei dettagli la spedizione punitiva. All’indomani del suo licenziamento, all’alba, si è nascosto nel terreno agricolo aspettando l’arrivo dell’oramai ex collega e con un fucile a pallini gli ha sparato a pochi metri di distanza mirando sul viso. Una mira che non si è rivelata infallibile: seppur ridotto in fin di vita la vittima è riuscita a chiedere aiuto e nel frattempo si è fatta soccorrere dal 118. Ricoverato al Villa Sofia di Palermo i medici hanno dovuto sottoporlo ad un delicatissimo intervento chirurgico estraendogli diversi pallini da ogni parte del volto, persino dall’occhio. Nel frattempo Zummo, sempre secondo l’accusa, si era dato alla “macchia” ma poche ore dopo è stato rintracciato mentre tentava di rincasare nell’abitazione in cui risiedeva insieme alla convivente e arrestato. Nel contempo i carabinieri, a poche decine di metri di distanza dal luogo in cui si è consumato il presunto tentato omicidio, hanno rinvenuto un fucile calibro 12 con matricola abrasa insieme a diverse munizioni. Si presume sia l’arma utilizzata per tentate di uccidere il tunisino.