Castellammare del Golfo, città delle ‘eterne incompiute’: depuratore, porto e ponte San Bartolomeo

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Due eterne incompiute e una terza che sta per diventare tale. È la triste storia di Castellammare del Golfo e di tre importati opere pubbliche: il nuovo depuratore, il potenziamento del porto e, ultimo in ordine di tempo, il ponte sul fiume San Bartolomeo.  La cittadina del Golfo è fra quelle in infrazione europea da circa dieci anni. Impianti di depurazione mancanti che costano all’Italia più di 50 milioni all’anno.

Il nuovo depuratore che dovrebbe sorgere in zona Cerri, nello stesso sito del vecchio sequestrato nel 2016 per evidenti cedimenti strutturali. Un impianto che mai aveva funzionato appieno con i reflui spinti al largo grazie ad un apposito e lungo pannello a mare. Nel 2013 arrivò il grosso finanziamento dal CIPE, 23 milioni di euro poi distribuiti sia per il depuratore che dovrebbe sorgere nei pressi di Cala Marina che per la rete fognante di Scopello. La progettazione esecutiva venne affidata nel marzo del 2021 ad uno specializzato studio tecnico alcamese e ne dicembre dell’anno successivo gli elaborati vennero ufficialmente presentati. Sono trascorsi altri due anni e mezzo, ben 12 dal finanziamento e tutto tace.

Altra tela di Penelope appaiono l’ampliamento e il potenziamento del porto. Anche qui l’opera pubblica è finita al centro di vicende giudiziarie con alcuni sequestri del cantiere: il primo nel 2010 e un altro nel luglio del 2023. Anche in questo caso i primi passi vennero fatti nella notte dei tempi, circa vent’anni fa, quando sindaco Giuseppe Ancona, attuale presidente del consiglio comunale castellammarese, ed avvio del cantiere nel 2009. In un’intervista del giugno scorso il primo cittadino in carica, Giuseppe Fausto, aveva definito l’impasse una situazione certamente non drammatica e che, a breve avrebbe portato a notizie positive. Sta di fatto che il tempo e le mareggiate hanno pure deteriorato le nuove opere portuali che già erano state completate, in primis quella diga foranea che, secondo alcuni, dovrebbe essere allungata. Le due opere sono fra l’altro collegate e vicine. In progettazione, infatti, un anello stradale che consentirebbe d scavalcare il sito del depuratore e raggiungere l’area del nuovo porto che sorge nei pressi della Lega Navale.

Molto più recente è la storia del nuovo ponte sul fiume San Bartolomeo, una struttura che doveva essere provvisoria e che sta invece diventando sempre più definitiva. L’importante infrastruttura che collega i territori di Alcamo Marina e Castellammare del Golfo collassò nel dicembre del 2021 e venne ricostruita, con un guado definito provvisorio, a tempo di record grazie anche alle imminenti elezioni regionali. Inaugurazione quindi il 5 luglio del 2022 con tempi davvero da record per la nostra terra. Qualche mese dopo, poco prima delle regionali, l’assessore Mimmo Turano, poi rieletto all’ARS e nominato nuovamente nell’esecutivo regionale, annunciò il finanziamento per il ponte definitivo. Nella realtà si trattava e si tratta ancora di una semplice volontà della Regione, messa per iscritto in una delibera, di stanziare le somme necessarie per il ponte definitivo sulla statale 187. Da allora tutto tace così come per gli interventi di automazione e la sicurezza del ponte attualmente in funzione. Castellammare del Golfo si conferma quindi città delle eterne incompiute.