Via l’amianto abbandonato per le strade di Castellammare del Golfo e un potenziale pericolo per l’ambiente e la salute dell’uomo. Il Comune ha affidato un appalto per la rimozione dell’eternit abbandonato, specie nelle zone più periferiche: in alcuni casi si tratta di lastre spezzate, quindi un danno per la dannosa polvere che si disperde nell’aria. Sarà la ditta autorizzata della Md srl che si occuperà della rimozione e smaltimento di questo tipo di rifiuti speciali per un importo di poco meno di mille euro. Per l’esattezza la ditta sarà chiamata a smaltire qualcosa come 7 tonnellate di amianto secondo una stima presunta effettuata dal Comune sulla scorta della quantità di rifiuto rinvenuto negli anni precedenti. “La presenza di eternit, materiale contenente amianto abbandonato da ignoti, rinvenuto sul suolo pubblico accessibile a chiunque – scrive nella sua relazione il dipendente comunale e responsabile del procedimento Giorgio Chiarenza – può costituire un deposito incontrollato di rifiuti pericolosi”. Allo stato attuale sono stati individuati i primi siti da bonificare e un totale di 530 chili di eternit da smaltire. Con questo appalto però il Comune vuole andare oltre e garantire anche il recupero di amianto abbandonato da qui alla fine dell’anno, con una stima per l’appunto di 7 tonnellate da rimuovere. “La pericolosità dell’amianto – aggiunge nella sua relazione il funzionario comunale – consiste nella possibile liberazione di fibre cancerogene, e quindi, al fine di eliminare la possibilità di pericolo per la salute pubblica, è necessario dare luogo ad uno specifico procedimento di bonifica attraverso il risanamento delle discariche abusive rinvenute”. Quest’ennesimo piano di bonifica è necessario se si considera le devastanti potenzialità dell’amianto: infatti le polveri contenenti fibre d’amianto, se respirate, possono causare gravi patologie, l’asbestosi per importanti esposizioni, tumori della pleura e il carcinoma polmonare. Una fibra di amianto è mille e 300 volte più sottile di un capello umano. Non esiste una soglia di rischio al di sotto della quale la concentrazione di fibre di amianto nell’aria non sia pericolosa: un’esposizione prolungata nel tempo o ad elevate quantità aumenta esponenzialmente le probabilità di contrarle.