Carenza idrica e caos per la frana sulla 187. A Castellammare l’estate comincia male

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A Castellammare del Golfo, da oggi e fino a giovedì, niente acqua dal pozzo di Inici. L‘ENEL ha infatti imposto al comune un adeguamento della rete elettrica. Questa mattina i tecnici si sono messi all’opera e la distribuzione idrica potrà essere garantita ai castellammaresi soltanto a lavori ultimati. In estate, nella cittadina del Golfo, si triplica la popolazione e purtroppo si rischia di andare incontro a disagi nell’approvvigionamento idrico. In questi giorni niente acqua da Inici e pochissima dal Fraginesi dove necessita sostituire una pompa andata in tilt e dove si sono anche verificati urti di cavi in rame che danno l’energia elettrica agli impianti.

Inici porta in città 38 litri di acqua al secondo, la principale fonte per i castellammaresi, mentre da Costalarga a Fraginesi, a portata massima, ne arrivano altri 10 e servono la parte bassa del centro storico. In questa zona le attività di ristorazione sono costrette ad acquistare almeno un’autobotte d’acqua al giorno. Ed ancora non è arrivata la massa di turisti e villeggianti. Un’estate che rischia di cominciare male e di andare avanti forse anche peggio. Alla carenza idrica cui far fronte, l’amministrazione comunale retta da Nicola Rizzo dovrà fare pure i conti con la chiusura della statale 187 nel tratto che proviene da Alcamo Marina. La vasta frana ha costretto il primo cittadino a chiudere totalmente il transito e a deviarlo all’interno del vialone della spiaggia Playa. Già con il primo caldo di sabato e domenica scorsi, e siamo appena ai primi di giugno, la circolazione è andata in tilt e si è creato un caso quasi inestricabile.

Viene la pelle d’oca soltanto a pensare cosa potrebbe accadere nei giorni di punta quando migliaia di persone proveranno a raggiungere la spiaggia Playa o i locali che ricadono nel resto del territorio comunale castellammarese. Il Comune non ha le somme per sistemare la frana e riaprire la statale. Il primo cittadino ha bussato a quattrini alla Regione e al commissario per il dissesto idrogeologico ma non è ancora arrivata alcuna risposta positiva. Ovvio, a questo punto, che i lavori si faranno non prima di settembre tranne che il Comune non provi ad attivare quelle misure di emergenza di cui dispone in casi di tal genere.