Carcere di Trapani, agenti arrestati non parlano. Stamattina visita di Faraone e Apprendi (Intervista)

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Rimangono ai domiciliari gli undici agenti di polizia penitenziaria in servizio nel carcere di San Giuliano di a Trapani, coinvolti nel blitz di mercoledì scorso messo a segno Nucleo investigativo centrale del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria. Arresti quindi convalidati per tutti. L’’operazione ha svelato una serie di abusi e torture ai danni di detenuti rinchiusi del reparto Blu, quello per l’isolamento, del penitenziario trapanese. Degli undici agenti sottoposti ai domiciliari, soltanto uno ha risposto alle domande del GIP mentre gli altri si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Oggi e domani, invece, gli interrogatori di garanzia per gli altri 14 agenti penitenziari sospesi dal servizio. Gli indagati in tutto sono 46. Intanto il legale della famiglia di Ivan Domenico Lauria, il giovane messinese morto in un carcere del Catanzarese, ha annunciato l’intenzione di presentare nei prossimi giorni una denuncia anche alla Procura di Trapani.  Secondo l’avvocato Pietro Ruggeri, il corpo di Lauria presentava “evidenti ematomi e varie e profonde ferite da taglio” che potrebbero essere legate alle torture e agli abusi che i detenuti subivano al carcere di Trapani. E proprio questa mattina Italia Viva, con Davide Faraone e Nina Grillo, hanno visitato il penitenziario di san Giuliano alla presenza del Garante dei detenuti, Pino Apprendi.