Carcassa finalmente rimossa, riapre Rifugio Sanitario di Alcamo

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E’ stato necessario l’intervento drastico dell’ufficio veterinario dell’ASP, che aveva chiuso il rifugio sanitario di contrada Tre Noci, per smaltire la carcassa di un cane incidentato e morto il 3 febbraio scorso, chiusa in un sacco nero, e rimasta per due settimane nello spiazzale del rifugio per cani di Alcamo. L’iniziativa dell’ASP per carenze igienico-sanitarie, riportata dalle nostre telecamere e ripersa dai volontari di alcune associazioni animaliste, ha finalmente spinto gli uffici comunali ad intervenire, tramite il gestore del servizio rifiuti, per rimuovere la carcassa.

Il rifugio, questa mattina, ha quindi riaperto i battenti e i volontari hanno potuto riprendere la loro opera nel dare una mano ad accudire i cani ospitati nella struttura. Restano sempre presenti, comunque, alcuni problemi a cominciare dallo svuotamento del congelatore in cui vengono conservate altre carcasse di cani che non ce l’hanno fatta a sopravvivere. Poi anche alcune perdite d’acqua e altri piccoli problemi strutturali che non sono rientrati nei lavori effettuati dall’amministrazione comunale alcamese e ammontanti a 35.000.

Il rifugio sanitario ha ricevuto una sorta di maquillage ma i locali e le celle, seppur realizzati da pochi anni ed entrati in funzione nell’aprile del 2018, necessiterebbero già di una manutenzione più sostanziosa. Per migliorare il servizio occorrerebbe poi il ripristino di una convenzione con un ambulatorio veterinario esterno per l’effettuazione di interventi chirurgici delicati e cure particolare. Accordo che non esiste più da un paio di anni. Quello precedente era finito al centro di alcune indagini portate avanti dalla Guardi di Finanza dopo un esposto presentato da un professionista del settore.