Capitale della Cultura 2025, vince Agrigento. Stoppata Alcamo per il 2026

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Il successo di una cittadina corregionale potrebbe aver fatto definitivamente tramontare i sogni dell’amministrazione comunale alcamese e del sindaco Domenico Surdi.  Agrigento ha infatti vinto la corsa per diventare capitale italiana della cultura 2025. Del tutto improbabile, se non impossibile, che per l’anno successivo, quello per il quale intendeva concorrere anche il comune di Alcamo, il prestigioso titolo, con annesso finanziamenti da un milione di euro, venga assegnato ad un’altra cittadina della Sicilia. Il primo cittadino, che aveva annunciato quest’obiettivo già durante la campagna elettorale del 2021, dovrà quindi riporre nel cassetto i sogni di gloria.

A nulla quindi potrebbe essere servito l’incontro di due settimane fa quando, al Collegio dei Gesuiti, venne presentata la volontà di ottenere il titolo di capitale italiana della cultura. In quell’occasione era presente anche i progettisti dell’associazione ‘Meno’,  gli stessi che hanno lavorato per Agrigento e che hanno visto primeggiare la loro idea. L’ultima siciliana a diventare Capitale della Cultura era stata Palermo nel 2018. La prossima sarà quindi la cittadina agrigentina per il 2026, vale a dire dopo 8 anni.

Le altre città ad ottenere il titolo e i finanziamenti dal ministero della Cultura sono state via via Cagliari, Lecce, Mantova, Pistoia Parma, Procida che per il 2022 ha battuto Trapani, Bergamo e Brescia per l’anno in corso, Pesaro per il 2024 ed ora la città della valle dei Templi per il 2025. La scadenza per la presentazione delle candidature scade domani, data entro la quale il comune di Alcamo avrebbe dovuto presentare una manifestazione di interesse.

Poi sarebbe seguito l’invio del dossier di candidatura vero e proprio con un titolo, un progetto culturale inclusivo delle attività previste, l’organo incaricato dell’elaborazione e promozione del progetto, la valutazione di sostenibilità economico-finanziaria del progetto culturale proposto; gli obiettivi perseguiti, in termini qualitativi e quantitativi, e gli indicatori che verranno utilizzati per la misurazione del loro conseguimento. La proclamazione di Agrigento per il 2025 avrebbe tarpato le ali ad ogni cosa.