Alpauno

Cambia collegio giudicante, riparte il processo per ‘concorsopoli’. Ventitré imputati

Prova a ripartire, con un nuovo collegio giudicante, il processo di primo grado scaturito dall’operazione dei carabinieri che, un paio di anni fa, esattamente nel mese di marzo, svelò i meccanismi di una mega concorsopoli ad Alcamo. Assunzioni e concorsi vinti, grazie a qualcuno che oleava gli ingranaggi, soprattutto nei vigili del fuoco ma anche nella polizia di stato e in quella penitenziaria. I componenti del collegio giudicante si sono astenuti e quindi la presidenza è passata da Enzo Agate a Daniela Troìa. Il processo ripartirà da zero anche perché finora nulla si era fatto tranne il cosiddetto incardinamento. L’udienza è fissata per venerdì 18 ottobre.

Sono ventitré gli imputati rinviati a giudizio, lo scorso 22 marzo, dal GUP Giancarlo Caruso. Di tutti gli indagati die sono stati prosciolti da ogni accusa: Fabio Fogetti e Andrea Nevi, in servizio al centro nazionale delle Capannelle dei vigili del Fuoco, secondo il giudice non avrebbero commesso alcun abuso d’ufficio nel fare utilizzare la piscina del centro ad una castellammarese, Silvia Pisciotta, anche lei indagata e rinviata a giudizio, candidata nell’imminente concorso. Rinviati a giudizio anche quelle che dall’accusa vengono ritenute le menti dell’organizzazione che avrebbe favorito assunzioni nei concorsi pubblici, l’alcamese Giuseppe Pipitone, rinviato a giudizio per corruzione e traffico di influenze illecite, e Alessandro Filippo Lupo, originario di Mazzarino ma residente prima a Treviso e poi a Roma, ex segretario della UIL dei Vigili del Fuoco.

Durante l’udienza preliminare le loro posizioni sono state alleggerite così come quelle dell’alcamese Vincenzo Faraci e del veneto Mattia Tuirn. Il Gup ha anche ritenuto inutilizzabili le intercettazioni relative a un lungo lasso di tempo, dal 23 giugno del 2019 al nove agosto del 2021. Sindacalisti, funzionari e dipendenti pubblici a processo: l’ex segretario del sindacato di polizia USIP, Vittorio Costantini, gli alcamesi Vito e Francesco Renda, Giuseppe e Mauro Parrino, Antonino e Giovanni Pirrone, tutti padre e figlio, la castellammarese Silvia Pisciotta, come già detto, e il marito Bernardo Carollo, Roberto Di Gaetano, Davide Castrogiovanni, Giacomo Rizzotto, Alessio La Colla, Francesco Ventura, Maurizio Bommarito, Gabriele Lo Iacono, Angelo Campo e i veneti Mattia Turin e Andrea Doretto. Alcuni degli indagati, nel marzo del 2022, vennero arrestati o posti ai domiciliari o all’obbligo di dimora. Successivamente il Riesame stravolse l’ordinanza del gip Massimo Corleo, rimettendo in libertà anche coloro che erano ritenuti i perni del sistema corruttivo.

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