“Ho appreso soltanto dalla stampa dell’intenzione della nuova cordata, palesatasi con il Comune circa 10 giorni addietro, di tirarsi indietro a causa delle incertezze sul Catella”. Lo ha specificato l’assessore allo sport della giunta Surdi, Gaspare Benenati che ha aggiunto: “Tengo solo a dire che ho incontrato 2 volte Provenzano, che personalmente conosco dai miei trascorsi nella pallacanestro, e onestamente non era sorta alcuna perplessità legata allo stadio. Nei brevi incontri avuti, ho ascoltato le loro richieste, che ritengo personalmente ragionevoli, e ci siamo promessi, su richiesta altrui, di rivederci settimana prossima”.
Piero Povenzano, a nome anche di Salvatore Calvaruso, ha invece preferito fare forse una ‘fuga in avanti’ rendendosi contro, probabilmente, sia del poco tempo che resta per le procedure burocratiche in vista dell’iscrizione al campionato di Promozione che delle condizioni attuali dello stadio alcamese. Probabilmente, alla fine, l’incontro ci sarà non appena Salvatore Calvaruso, ex presidente dell’Alcamo qualche decennio fa, rientrerà in sede. Resta però da capire come stanno effettivamente le cose e se si possa essere di fronte ad un classico esempio di comunicazione difficoltosa. Parlare attraverso la stampa o terze persone non è mail massimo per fare chiarezza. Di certo i tempi sono stretti e Alcamo rischia di perdere il titolo di Promozione. Se le trattative dovessero andare per le lunghe, si potrebbe trovare una soluzione. Marchese, da presidente in carica, iscriverebbe ugualmente la squadra con l’impegno della cordata subentrante, formata da una decina di facoltosi imprenditori, di mettere mano ai portafogli.
Fare sport sperando negli aiuti del Comune ad Alcamo risulta cosa impossibile. L’amministrazione Surdi mai si è contraddistinta per grande vicinanza al mondo dello sport tranne che con cerimonie di premiazione dei talenti alcamesi. Non tutti però, soltanto pochi.