Brutta batosta per l’Alba Alcamo che diventa artefice della rinascita di un Canicattì che sino alla scorsa settimana era in una crisi profonda. Invece il calcio, che è tutt’altro che una scienza esatta, può ribaltare tutto: un’Alcamo in buona salute si era presentato in terra agrigentina reduce da tre vittorie consecutive (non perdeva addirittura dallo scorso 24 settembre). Ed invece i bianconeri tornano con 4 pive nel sacco e fanno apparire fenomeni chi sino a pochi giorni fa era considerato in crisi profonda. Il 4-1 finale testimonia l’andamento della partita che a dispetto del risultato non ha certamente brillato per spettacolo: in pratica il Canicattì ha sfruttato al massimo quasi tutte le sue palle-gol, così come l’Alcamo che ha capitalizzato l’unica vera occasione prodotta in 90’ deprimenti. L’inizio del match è tutto di marca agrigentina anche se a onor del vero i biancorossi non è che si siano dimostrati dei fulmini di guerra. Con un predominio territoriale gli agrigentini ci hanno prima provato da fuori area con San Giorgio, la cui conclusione però si è spenta di poco a lato. Poi scatta il primo campanello d’allarme per la traballante difesa alcamese con Romeo che insacca di testa ma la prodezza viene vanificata dal fischio dell’arbitro che segnala la posizione di off-side dell’attaccante. Gioia solo rimandata per i padroni di casa che al 24’ mettono il primo timbro anche se devono ringraziare da una parte l’intuizione del centrocampista agrigentino Treppiedi, dall’altra la dormita degli ospiti. In pratica da fallo laterale Treppiedi viene servito ai 40 metri e lascia partire un tiro che non è nemmeno particolarmente forte: avendo visto il portiere fuori dai pali lo ha sorpreso beffandolo nel palo più lontano. In pratica si archivia qui il primo tempo e la ripresa è lo stesso leitmotiv con il Canicattì a tenere il pallino del gioco. Al 56’ arriva il raddoppio ed anche in questo caso su una dormita della retroguardia dell’Alcamo: Romeo dal lato corto dell’area di rigore fa uno “strappo” ed entra dentro gli ultimi 16 metri con uno scatto, si strattona a vicenda con il difensore Calaiò ed entrambi cadono a terra: l’arbitro non ha dubbi e concede la massima punizione. Dal dischetto il difensore-goleador Cipolla non perdona e spiazza Croce per il raddoppio. L’Alcamo perde completamente la testa e 5’ dopo subisce la terza rete, questa volta ad opera di Maggio. Anche in questo caso però la difesa è tutt’altro che impeccabile: infatti dopo una serie di batti e ribatti ha lasciato tutto solo in area Maggio che ha stoppato in tranquillità e segnato il tris. La partita dopo queste due fiammate tende di nuovo ad assopirsi se si fa eccezione di un campanile di Prestia che per poco non inquadra lo specchio della porta. Arriva finalmente il break degli ospiti e molto lo si deve al neoacquisto, l’attaccante colombiano Hurtado che ha l’intuito di spizzare di testa un lungo rilancio e di prolungare per Perricone che controlla ed appena dentro l’area di rigore con un diagonale batte il portiere di casa. Rete che mette un po’ di sprint all’Alba che per poco non approfitta dell’ingenuità di un difensore del Canicattì che perde palla nella sua metà campo solo che Catania, da buona posizione, non riesce ad andare oltre ad una conclusione sbilenca. A spegnere ogni ardore ci pensa una vera e propria invenzione di Romeo che al 74’ poco dopo il dischetto controlla di petto, tiene a bada il suo diretto controllore e fa venire fuori una sforbiciata che si trasforma in un pallonetto micidiale per il 4-1 finale. Nonostante la sconfitta gli alcamesi restano agganciati al treno dei play-off: dopo 8 giornate resistono al quinto posto con il Mazara a 14 punti, risale il Canicattì a 11.