Calatubo: altri crolli al castello. Con pochi euro si sarebbero evitati

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Altri crolli al Castello di Calatubo. Si sarebbero potuti evitare con l’acquisto di alcuni puntali per poche decine di euro.  Ne è convinta l’associazione Salviamo il castello di Calatubo che circa un mese fa aveva inoltrato una denuncia, correlata da immagini, alla stessa amministrazione comunale alcamese e anche alla Soprintendenza di Trapani. L’inadempienza riguarda l’articolo 30 del codice dei beni culturali e del paesaggio emanato nel 2004. La norma dice testualmente che “Lo Stato, le Regioni, gli altri enti pubblici territoriali nonché ogni altro ente ed istituto pubblico hanno l’obbligo di garantire la sicurezza e la conservazione dei beni culturali di loro appartenenza”. L’iniziativa, però, non ha sortito alcun effetto e anzi qualche giorno fa è crollata anche la copertura del corridoio interno al piano nobile del castello di Calatubo. Un crollo annunciato dalla stessa associazione e che si sarebbe potuto evitare con l’installazione di alcuni puntali, per una spesa complessiva di poche decine di euro. Il presidente di “Salviamo il castello di Calatubo” è su tutte le furie e non riesce a capacitarsi perché mai dal comune di Alcamo non arrivino interventi immediati e pratici. “Non abbiamo risposte – dice Stefano Catalano – né sulle somme incassate dal comune con il 5 x mille negli ultimi due anni e, come da accordi raggiunti e pubblicizzati, da destinare al castello di Calatubo, né sul residuo di 8.000 euro generatosi con il ribasso d’asta sulle opere finanziate con i 30.000 euro assegnati dal Fai”. Insomma l’antico maniero non viene messo in sicurezza né con piccoli interventi né tantomeno con opere grandiose. Nel piano triennale delle opere pubbliche è stato inserito un mega-progetto da 5 minuti di euro ma il comune sta cercando di agganciare qualche bando regionale oppure eurpeo per ottenere le somme. In questi giorni è stata anche stilata dei progetti ammessi a finanziamento nell’ambito del programma Bellezza@governo.it. 150 milioni di euro sono stati distribuiti su tutto il territorio nazionale ma fra gli interventi non compaiono né il castello di Calatubo e nemmeno il comune di Alcamo. E dire che l’antico maniero che sorge fra Alcamo e Balestrate e che si erge su di una rocca panoramica, nel penultimo censimento indetto dal Fai (Fondo Ambiente Italiano), è stato uno dei posti più votati d’Italia, simbolo di tutti i popoli del Mediterraneo che si sono attivati in una campagna di solidarietà volta alla sua salvezza.