Sarà aperto il 12 novembre, grazie all’iniziativa proposta da Aurora Ranno, responsabile della sezione di Trapani dell’Associazione CO.TU.LE.VI (Contro Tutte Le Violenze), un “Centro anti-violenza” a cui potranno rivolgersi tutti coloro che ritengono di essere state vittime o possibili vittime di atti idonei a pregiudicare la loro integrità sia fisica e sia psichica. L’inaugurazione del centro nei locali del Comune di Calatafimi, vedrà probabilmente la presenza del magistrato Mirella Agliastro e sarà preceduta da un convegno sul tema. Il sindaco, piuttosto sensibile al tema proposto, ha recentemente incontrato Aurora Ranno, con la quale ed insieme ai Servizi sociali dell’ente, ha condiviso un percorso che verrà presto intrapreso, grazie anche ai professionisti che l’associazione metterà a disposizione e ad altri volontari che vorranno aggregarsi alla squadra. Diversi consiglieri, tra cui Enza Vanella, Aurelia Marchese, Maria Gandolfo e Jessica Azzarelli, hanno dato ampia disponibilità a collaborare. “Non ci sono simboli né sigle- ha afferma il sindaco Vito Sciortino -, questa è un’attività assolutamente trasversale ed in alcun modo sarà consentito attribuire etichette alla stessa. Lo scopo primario del Centro – ha spiegato il primo cittadino – è quello di individuare percorsi che possano in qualche modo attenuare i disagi che a qualsiasi livello costituiscono fonte di pregiudizio per una serena espressione della libertà individuale e, riferita agli adolescenti ed ai giovani, un grave nocumento per una crescita sana sia nel corpo e sia nello spirito”. Per il Comune, a supporto del centro, sono state individuate la responsabile dei Servizi sociali, Vita Fici e la sua collaboratrice Antonella Bosco, oltre all’assistente sociale Maria Elena Mulè. Intanto, con una iniziativa congiunta della dirigente dell’istituto comprensivo “Francesco Vivona” di Calatafimi-Segesta e del sindaco, venerdì 4 novembre, si terrà nell’aula magna della scuola, un incontro con i ragazzi sul tema “Bullismo e cyber bullismo”. Relatori saranno un funzionario del Dipartimento della Polizia postale di Palermo e la psicologa Milena Mazzara.