I lavori dovevano completarsi nel 2016 ma a distanza di due anni è ancora tutto incompleto. E proprio per questo la Dia, la direzione investigativa antimafia, tiene costantemente sotto controllo il cantiere che riguarda la galleria di Segesta, all’altezza del territorio di Calatafimi. Un’opera pubblica tanto discussa quanto enormemente costosa: solo l’attuale tranche di interventi prevede un investimento da ben 15 milioni di euro. La Dia è tornata sul cantiere nell’ambito dei compiti di monitoraggio delle imprese impegnate nei lavori relativi alla realizzazione di opere pubbliche. In tal senso vi è un mirato decreto emanato dal prefetto di Trapani, Darco Pellos, che ha in prima persona diretto e coordinato l’accesso ispettivo dove sono in corso i lavori di adeguamento delle strutture e degli impianti della galleria lungo la A-29, alla diramazione Alcamo-Trapani. Questa attività, inserita nelle disposizioni del decreto interministeriale del 14 marzo 2003 sul monitoraggio delle opere pubbliche, è finalizzata a prevenire le infiltrazioni mafiose nei cantieri di lavoro. Il controllo della Dia, in attuazione della normativa vigente, è stato effettuato in sinergia con il “Gruppo Interforze”, istituito presso la prefettura e composto, oltre che da un funzionario della Dia, anche da personale della polizia di Stato, dell’Arma dei carabinieri e della guardia di finanza, nonché da personale della Direzione Territoriale del Lavoro e Provveditorato opere pubbliche. L’accesso al cantiere, a cui hanno partecipato anche personale dell’Azienda sanitaria provinciale e della Direzione Territoriale di Trapani, per i profili di rispettiva competenza mirati quindi alla verifica della sicurezza sul lavoro e della regolare assunzione dei lavoratori, effettuato in maniera tale da non ostacolare la normale attività lavorativa, ha permesso il controllo di 4 società, 12 persone e diversi mezzi aziendali. L’assetto societario delle imprese impegnate nei cantieri, i rapporti contrattuali in essere, le relative maestranze identificate ed i mezzi d’opera individuati saranno sottoposti ad approfonditi accertamenti e riscontri, al fine di rilevare eventuali condizionamenti da parte della criminalità organizzata. Prima di questi lavori di adeguamento la galleria di Segesta era definita addirittura la penultima in Europa per sicurezza. Un tunnel sull’autostrada che si sviluppa tra i chilometri 7,040 e 8,740 a cui è stato affibbiata questa poco gradita etichetta durante la presentazione di un progetto Aci e Anas per la sicurezza nei tunnel italiani. Le opere di adeguamento in questi anni hanno riguardato in particolare due gallerie della lunghezza di oltre un chilometro e mezzo ciascuna. In itinere, o già realizzati, due nuovi by-pass pedonali e uno carrabile, la messa in sicurezza dei pozzi di aerazione e il risanamento del rivestimento interno, ma anche impiantistici, come la realizzazione dei nuovi impianti di illuminazione e aerazione, la segnaletica luminosa, l`impianto radio, i sistemi Sos di diffusione sonora, telecontrollo, di videosorveglianza, di rilevazione incendi e l`impianto idrico antincendio.