Calatafimi, dopo 30 anni riparte la costruzione della chiesa della zona Sasi

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Il primo provvedimento ufficiale, messo nero su bianco, risale addirittura al novembre del 1990. Da allora una serie infinita di lungaggini, contenziosi, ritardi burocratici. E la chiesa parrocchiale del centro urbano di contrada Sasi, quartiere sorto dopo il terremoto del 1968 che danneggiò gravemente buona parte del centro storico, è rimasta solo sulla carta: struttura avviata ma mai completata e quindi mai fruita. In pratica nell’immagginario collettivo ha cominciato a prendere la forma della classica cattedrale nel deserto. Uno di quei progetti di cui si è parlato puntualmente ad ogni campagna elettorale. Ora invece non solo il progetto si rispolvera ma addirittura si rimette concretamente in moto. Dopo la conferenza di servizio dei giorni scorsi al Comune per illustrare il completamento del progetto, sono arrivati i pareri positivi dell’Asp di Trapani e del Genio civile. “Dopo un percorso tortuoso e complesso cominciato qualche anno fa con carotaggi, analisi, calcoli strutturali, aggiornamento perizia geologica, adeguamento alla nuova normativa sismica ed altro ancora, – afferma con soddisfazione il sindaco Vito Sciortino – possiamo dire di aver compiuto un piccolo miracolo. Ora è pronto il progetto per il completamento della chiesa parrocchiale del centro urbano di Sasi. A breve gli uffici comunali porranno in essere tutti gli atti necessari per la gara e per la successiva esecuzione dei lavori”. L’iter è stato ripreso dopo che tutto si era fermato alla metà degli anni ’90 quando, giunti al terzo avanzamento dei lavori come da crono programma, venne fuori un contenzioso tra l’impresa esecutrice ed il Comune. Nel 2007 il ministero ripartì le somme ai Comuni colpiti dal sima della Valle del Belìce del ’68 e assegnò a Calatafimi 600 mila euro per il completamento della chiesa a Sasi. Somme che adesso potranno finalmente essere spese.