Calatafimi: arresto sindaco, vertice in prefettura

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Oggi un vertice dal prefetto di Trapani, Leopoldo Falco, e domani mattina verrà sciolta ogni riserva. Si preannunciano le dimissioni in blocco della giunta di Calatafimi dopo l’arresto all’alba di ieri del sindaco Nicolò Ferrara con l’accusa di corruzione, falsità ideologica e turbativa d’asta. Lo preannuncia lo stesso esecutivo: non è escluso che a ruota possano dimettersi anche i consiglieri comunali. Infatti oggi il faccia a faccia con il prefetto sarà alla presenza del vicesindaco Filippo Cangemi e del presidente del consiglio Mario Minore. L’incontro è stato richiesto dalla stessa amministrazione comunale per chiedere il da farsi rispetto a questa incresciosa situazione che ha visto finire dietro le sbarre il primo cittadino. “Ancora non abbiamo preso alcuna decisione – afferma l’assessore alla Legalità, Domenico Scavuzzo -. Vo0gliamop anzitutto capire meglio quanto successo in attesa che ci vengano notificati ufficialmente i provvedimenti dell’autorità giudiziaria. Dopo l’incontro che avremo con il prefetto si deciderà il da farsi”. Seppur dell’indagine che coinvolgeva il sindaco da tempo se ne era al corrente, negli uffici comunali l’arresto di ieri è stato  appreso con grande sorpresa, come confermato dal segretario generale.

La giunta e il consiglio comunale intanto possono continuare a svolgere le proprie funzioni regolarmente in quanto il vicesindaco assume a tutti gli effetti i poteri del primo cittadino. In manette sono finiti anche gli imprenditori palermitani Ettore ed Enrico Crisafulli, padre e figlio, rispettivamente di sessantotto e trentaquattro anni, accusAti di intestazione fittizia di beni. Gli arresti sono stati disposti dal giudice per le indagini preliminari Lucia Fontana, su richiesta dei sostituti procuratore Anna Trinchillo e Franco Belvisi. Ferrara, sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, è accusato di avere intascato una tangente di 3 mila euro da Francesco Fontana, imprenditore di Calatafimi, indagato a piede libero, al fine di consentire allo stesso di aggiudicarsi la gara per la vendita di un compattatore. Il primo cittadino è anche indagato, a piede libero, per il reato di abuso d’ufficio continuato. Secondo gli investigatori, avrebbe omesso di denunciare alle competenti autorità giudiziaria alcune irregolarità nell’ambito dell’esecuzione dei lavori di urbanizzazione primaria nella zona artigiana di contrada Sasi eseguiti dall’impresa Simaco degli imprenditori Ettore ed Enrico Crisafulli. Gli inquirenti gli contestano infine di avere proceduto alla nomina a responsabile dell’Ufficio tecnico comunale di un soggetto privo dei necessari titoli, garantendo allo stesso una retribuzione a cui non avrebbe avuto diritto. “Ferrara gestiva in maniera spregiudicata la cosa pubblica” ha asserito il dirigente della squadra mobile di Trapani, Giovanni Leuci.

Nella foto da sinistra Cangemi e Minore

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