Bufera a Salemi: Sgarbi si dimette e torna al nord

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    Una giornata, quella di ieri a Salemi, piena di colpi di scena:

    Tutto inizia con la diffusione della notizia, già da domenica sera, che gli ispettori del Ministero dell’Interno, inviati l’anno scorso dall’allora ministro Roberto Maroni, subito dopo l’operazione “Salus iniqua” su appalti e nomine nella sanità, avevano chiesto lo scioglimento dell’amministrazione comunale, perché avrebbe subìto il condizionamento di Cosa Nostra.

    L’operazione ”Salus iniqua” – lo ricordiamo – era sfociata nel sequestro di beni per 35 milioni di euro riconducibili all’ex deputato regionale democristiano Giuseppe Giammarinaro, un tempo vicino ad Andreotti e sottoposto al regime della sorveglianza speciale.

    La notizia della richiesta di scioglimento con l’accusa infamante di “infiltrazioni mafiose” ha scatenato la scomposta reazione di Sgarbi, il quale “a caldo”, ieri mattina, aveva fatto sapere che non solo non si sarebbe dimesso, ma anzi avrebbe denunciato per diffamazione i componenti della commissione di accesso agli atti del Comune, di cui fanno parte un vice prefetto, un funzionario della Questura e un ufficiale dei carabinieri.

    Contestualmente, senza credere alle accuse lanciate contro Giammarinaro, aveva annunciato la sospensione del singolare concorso tutto al femminile da lui indetto per la nomina del vice sindaco (Sgarbi chiedeva che fosse una donna, carina e pretendeva anche che la candidata inviasse una fotografia), decidendo di nominare suo vice sindaco proprio l’ex deputato regionale.

     

    Ma poche ore dopo, i propositi battaglieri erano già un ricordo: Sgarbi fa retromarcia e annuncia le sue dimissioni con la spiegazione che gli ispettori del ministero avrebbero messo in luce aspetti di cui non si era accorto e che si sentiva in pericolo per cui preferisce tornarsene al Nord.

    Ha anzi dichiarato “Incontrerò il ministro Cancellieri alle 9 di mercoledì prossimo per riferire il mio compiacimento per questa scelta”.

    E ancora “Si, lo ammetto, allo Sgarbi impetuoso è subentrato uno Sgarbi che invecchia. Eccomi qua, uno, nessuno e centomila. Disorientato perché avevo pensato di combattere la mafia con Caravaggio, Picasso e Rubens, Oliviero Toscani, Ayala, Francesco Merlo e centinaia di intellettuali fatti arrivare in una Sicilia dove non si può cambiare niente di niente”.