Birgi: Airgest chiede 4 milioni di euro annuali ai comuni per il rilancio dello scalo

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Di Laura Lombardo — Quattro milioni di euro all’anno per rilanciare l’aeroporto di Trapani Birgi. Queste le somme richieste ai comuni  dal nuovo residente Airgest, salvatore Ombra. Annunciati possibili tagli al personale dello scalo trapanese. L’irriducibile ottimista Salvatore Ombra, a pochi giorni dall’insediamento come Presidente dell’Airgest, si è già scontrato con le ombre del suo lavoro di rilancio dello scalo aeroportuale di Trapani/Birgi. Trentatrè giorni che compongono una quasi-quaresima di trattative faticose con tutte le parti che gravitano attorno allo scalo — anche quelle parti che per il Presidente Ombra significano solo, per cosi’ dire, guai. Tipo i sindacati che, non accettando il benché minimo ridimensionamento di personale, si scontrano con i sogni imprenditoriali di Ombra. Il neo-presidente infatti nel corso di una recente conversazione telefonica avrebbe lasciato intendere che molto probabilmente questi tagli saranno necessari. Come fanno gli agricoltori con le patate operando i così detti tagli stimolatori alla Reizschmitt per aumentarne la produttivita’, cosi’ l’Airgest taglierebbe il costo del lavoro al fine di destinare più risorse agli investimenti. (Per le patate tuttavia, a titolo di informazione, tale operazione raramente da i risultati sperati). Lasciando trasparire qualche dettaglio sul suo business model, Ombra afferma che la strategia di Airgest è quella di aumentare la spesa di marketing e “promozione del territorio tramite le compagnie aeree”, cercando di avvicinarsi alla spesa compiuta da Gesap e Punta Raisi pari a 17 Milioni di euro l’anno. Per fare questo il Presidente avrebbe chiesto il versamento di una quota di finanziamento da parte dei vari comuni del trapanese, per almeno 4 milioni di euro annuali. Il sindaco di Castellammare Nicola Rizzo ha confermato di aver ricevuto questa proposta da Salvatore Ombra e da parte sua si dice disposto a qualsiasi attività volta alla promozione del territorio — a patto però che vengano chiarite le strategie e il modo in cui verranno spesi i soldi. Per gli amministratori pubblici per esempio sarebbe ancora da vedersi se e come un ente pubblico, (come un comune), possa finanziare dei privati (come le compagnie aeree). Infatti per Ombra sarebbe del tutto normale che una società aeroportuale paghi delle somme (sotto forma di fondi per la promozione territoriale) alle compagnie aeree, al fine di convincerle ad operare dei voli su (e portare passeggeri a) Trapani. Non solo normale, ma anche auspicabile, per l’appunto, dato che -spiega il Presidente — l’unico criterio di scelta di uno scalo adottato da una compagnia aerea sarebbe il denaro; “Non il panorama, o il mare, o i fenicotteri, commenta giocosamente Ombra, ma solo i soldi”. Bisogna vedere se il parere degli amministratori sarà lo stesso, dato che i fondi verrebbero in questo caso dai bilanci comunali. In attesa di ulteriori incontri con le amministrazioni, previsti per la fine di Ottobre, Ombra intanto ha annunciato che il 30 settembre si recherà a Dublino per incontrare i vertici di Ryanair; che continuerà ad incontrare le imprese per la fornitura di servizi di security più potenziati e a costi più competitivi; e che sarà presto attivo il consorzio tra Trapani/Birgi e gli aeroporti di Catania e Comiso – da notare l’assenza dello scalo palermitano. A Punta Raisi, il Presidente avrebbe fatto riferimento solo quando ha espresso il suo parere personale in merito ai problemi di competitività di Birgi: “Purtroppo — dice in questo senso — abbiamo la sfortuna di essere a 98 km da Palermo”.