‘Bionde’, contrabbando transazionale. Tredici fermi da Mazara a Palermo, sei avevano RdC

0
53

Tredici persone sono state fermate dalla Guardia di Finanza per contrabbando transazionale di sigarette su ordine della Procura Europea. Sono ritenute responsabili di avere messo in piedi l’organizzazione di una strutturata rete criminale transnazionale, operante tra la Tunisia e la Sicilia, finalizzata al contrabbando delle ‘bionde’ provenienti dal Nord-Africa. Le investigazioni condotte dal GICO del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo, con l’ausilio di intercettazioni telefoniche e ambientali, appostamenti, pedinamenti e videoriprese, hanno consentito di sgominare due organizzazioni criminali, ben distinte ma in affari fra loro.

La prima, con basi operative in Tunisia e in provincia di Trapani, principalmente a Mazara del Vallo, Campobello e Marsala, si occupava di reperire le sigarette di contrabbando e di organizzare le spedizioni illecite via mare dalle coste africane in Italia, mentre la seconda, con base nel palermitano, acquistava all’ingrosso le sigarette introdotte illecitamente per poi destinarle alla vendita nel capoluogo siciliano. Le indagini, avviate nell’estate del 2019, hanno consentito di rilevare l’impennata del fenomeno via mare, attuato attraverso l’invio di imbarcazioni provenienti dal nord Africa (“navi madri”). Queste ultime, al limite delle acque territoriali nazionali, si incontrano con barchini provenienti dalla Sicilia sulle vengono trasbordate le casse di sigarette. Oltre a Mazara del Vallo, Marsala e Campobello di Mazara alcuni trasbordi di sigarette di contrabbando si sono verificati pure nel siracusano.

La grande quantità di stecche di ‘bionde’, una volta approdate sulla costa, venivano stoccate a Mazara del Vallo in magazzini degli indagati, da dove – come testimoniato dalle indagini delle Fiamme Gialle – si rifornivano i componenti dell’organizzazione palermitana. Nei circa due anni di investigazioni, il GICO, con l’indispensabile supporto della componente aeronavale della Finanza, ha intercettato numerose spedizioni illecite e sequestrato complessivamente 23 tonnellate di sigarette (principalmente con marca Oris, Royal, Pine, Time), che non possono essere vendute in Italia in quanto non conformi ai parametri di produzione e commercializzazione previsti dalla normativa europea. Sequestrati anche 170.000 euro in contanti e dieci imbarcazioni fra pescherecci e motoscafi veloci. Se immesse sul mercato, le sigarette di contrabbando avrebbero fruttato introiti illeciti per 3.500.000 di euro e procurato all’erario dello Stato un danno di oltre 6 milioni.

I 13 fermi rappresentano il primo provvedimento cautelare personale emesso dall’ufficio italiano della Procura Europea. Infine sei dei contrabbandieri fermati risultano percepire direttamente o tramite il proprio nucleo familiare il “reddito di cittadinanza”, beneficio che – in conformità alle disposizioni vigenti – è stato immediatamente sospeso.