Si aprirà il prossimo 8 gennaio di fronte al giudice del Tribunale di Trapani il processo nei confronti di un pediatra imputato di omicidio colposo dopo la morte di un bimbo di cinque anni, avvenuta nel giugno 2023, nell’ospedale Di Cristina a Palermo. Il rinvio a giudizio è stato disposto dal Gup del Tribunale di Trapani a conclusione dell’udienza preliminare nel corso della quale si è costituita anche l’Azienda Sanitaria Provinciale di Trapani nella qualità di responsabile civile. Costituiti parte civile i genitori del piccolo Giorgio, rappresentati dall’avvocato Massimiliano Fabio, che in un esposto avevano chiesto che fossero accertate le eventuali responsabilità per la tragedia che li ha colpiti.
Nel capo d’imputazione per omicidio colposo o lesioni personali in ambito sanitario vengono contestati al pediatra l’omissione di cautela, scrupolo, attenzione e diligenza nelle cure prestate al minore, dopo che i genitori richiedevano allarmati l’intervento dello specialista, «mostrando un atteggiamento di insofferenza nei confronti dei timori manifestati dagli stessi, non interpretando correttamente la sintomatologia e senza sottoporre il piccolo ad ulteriori ed approfonditi accertamenti». Era stata la madre – dice l’avvocato Fabio – a richiedere la visita del pediatra di fiducia a seguito dei sintomi accusati dal figlio, tuttavia solo dopo ripetute sollecitazioni ed un colloquio telefonico nel quale aveva consigliato la somministrazione di un integratore in gocce, a fronte dell’insistenza della madre, lo specialista ha sottoposto il bambino ad una fugace visita ambulatoriale che, nonostante le condizioni di astenia, scarsa vigilanza e stato soporoso del piccolo, si concluse con la diagnosi di una comune gastroenterite. A circa 24 ore dalla visita, Giorgio si è aggravato ed i genitori lo hanno affidato alle cure del pronto soccorso dell’ospedale di Trapani dove fu operato d’urgenza con diagnosi di «appendicite acuta con peritonite».
Trasferito in rianimazione nell’ospedale dei bambini «Di Cristina» di Palermo, con diagnosi post-operatoria di «occlusione intestinale da appendicite acuta perforata gangrenosa con ascesso pericecale e peritonite diffusa e stato settico», il piccolo morì il 29 giugno, tre giorni dopo la visita ambulatoriale.