Alpauno

Battuta d’arresto in Sicilia per l’imprenditoria femminile

Battuta d’arresto per l’imprenditoria femminile in Sicilia e nelle sue province negli ultimi tre anni (2022-2024), con un calo del 3,6%. I dati di Infocamere, analizzati dal centro studi di Assoesercenti, dipingono un quadro preoccupante, con una riduzione del numero di imprese guidate da donne e segnali negativi in settori cruciali per l’economia regionale come il commercio, l’agricoltura e il turismo. Province che in passato avevano mostrato una certa dinamicità nell’imprenditoria femminile sembrano aver subito una significativa frenata, con un calo dal 2022 che va oltre l’8,3% a Catania e arriva a quasi il 9,9% a Siracusa. L’unica in controtendenza è Palermo, dove il numero delle imprese condotte da donne è aumentato del 1,38%, con +336 imprese registrate. I settori maggiormente colpiti dal calo sono soprattutto quello del commercio e dell’agricoltura. Anche il comparto agricolo ha assistito nel triennio 2022-2024 ad un calo drastico di donne imprenditrici con tutte le province siciliane che chiudono in negativo. Le ragioni di questa tendenza generale negativa – afferma il presidente di Assoesercenti Salvo Politino – possono essere molteplici e strettamente collegate. Un contesto economico sfavorevole a livello nazionale e regionale ha reso più arduo l’inizio e la gestione di nuove attività, colpendo in modo particolare le imprese femminili, spesso più fragili. A ciò si aggiungono le persistenti difficoltà nell’accedere a finanziamenti e garanzie bancarie, che rappresentano un freno considerevole per le donne che desiderano avviare un’impresa o far crescere quelle esistenti”. In calo le imprese femminili in Sicilia, -3,6% nel triennio.

 

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