Avevano persino fatto razzia al Cretto di Burri di Gibellina. Ma sono stati scoperti dai carabinieri: così tre carinesi in trasferta sono stati arrestati lo scorso fine settimana. L’indagine era partita da una serie di furti effettuati tra i comuni di Salaparuta e Poggioreale. Ignoti erano evidentemente alla ricerca, in particolare, di oggetti di antiquariato, custoditi presso i casolari rurali, di manufatti in pietra e ferro, presenti fra le macerie del vecchio centro di Salaparuta e tra le rovine dei monumenti, quali la chiesa madre ed il convento dei Cappuccini. Ma non avevano comunque disdegnato di prendere di mira cantine e magazzini industriali, presso cui venivano effettuati “strani” sopralluoghi. I carabinieri della Compagnia di Castelvetrano hanno così intensificato i servizi di pattuglia in zona, e in diverse ore della giornata. I risultati non si sono fatti attendere. Venerdì scorso una pattuglia dei carabinieri di Salaparuta hanno avvistato un autocarro che si aggirava fra i ruderi del vecchio centro di Salaparuta e nei pressi delle macerie della chiesa madre. A bordo tre persone, non del luogo, che sono subito apparse sospette. Il camion è stato quindi fermato e sottoposto a controllo: era stracarico di oggetti in pietra antica, soprattutto lastroni in pietra bianca, di grandezza variabile e del peso oscillante tra i 100 ed i 180 chili ciascuno, di forma rettangolare e di foggia antica, intagliati e squadrati a mano, del tipo utilizzato per la pavimentazione di piazze e spazi esterni, come i terrazzamenti dei centri storici. I militari dell’Arma, con l’ausilio dei colleghi della vicina Stazione di Gibellina, hanno potuto accertare che il materiale era stato trafugato poco prima dal celebre “Cretto di Burri”, definito ‘il sudario di “cemento”, che copre le macerie di Gibellina vecchia.
Banda saccheggia antichità tra Salaparuta e Gibellina, arrestati tre carinesi
