Banca don Rizzo, assemblea per eleggere il nuovo consiglio

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Verso l’azzeramento e totale ricambio del consiglio di amministrazione della Banca don Rizzo di Alcamo. Per tale adempimento, imposto dalla Banca d’Italia, l’assemblea dei soci è stata convocata per il prossimo venti agosto nell’aula magna dell’istituto tecnico dove 14 mesi fa venne eletto l’attuale consiglio. E’ questa una delle più gravi conseguenze della serie di contestazioni e rilievi mossi dalla Banca d’Italia nei confronti della Banca di credito cooperativo della Sicilia occidentale “Don Rizzo di Alcamo”. I rilievi sono contenuti in un verbale redatto dopo una meticolosa ispezione da parte di funzionari della Banca d’Italia allo scopo di verificare l’andamento economico dell’ istituto di credito. Il periodo passato sotto le lenti di ingrandimento degli ispettori della Banca di d’Italia sarebbe stato quello compreso tra il 2010 e i primi quattro mesi dell’anno in corso. Oltre alle carte l’interesse della Banca d’Italia sarebbe stato rivolto anche all’intera governance del periodo esaminato dai funzionari venuti da Roma. Alla base delle contestazioni ci sarebbero le perdite di esercizio che per il periodo sotto esame ammonterebbero ad oltre 5 milioni di euro, come fra l’altro certificato nei bilanci che ogni anno vengono sottoposti all’esame dei soci durante un’apposita assemblea. I vertici della don Rizzo avrebbero messo a punto una serie di controdeduzioni ai rilievi, ma la convocazione dell’assemblea dei soci per giovedì 20 agosto in prima e sabato 22 in seconda, dimostra la volontà della Banca d’Italia di un ampio e veloce rinnovamento della governance della don Rizzo. Sembra anche che i componenti del consiglio, eletto nel maggio dello scorso anno, non potranno presentare le loro candidature. Pare inoltre che le liste dovranno ricevere il gradimento della stessa Banca d’Italia. Alla don Rizzo affermano che negli ultimi tre anni il patrimonio netto è salito a 49 milioni di euro. Momento difficile dunque per la Banca don Rizzo, aggravato dalla recente tragica scomparsa del direttore generale Carmelo Guido. Gravi problemi ha già attraversato la don Rizzo, che oggi ha 17 sportelli, 129 dipendenti e oltre tre mila soci nelle province di Trapani, Palermo e Agrigento. Prima del 1999 e grazie ad un esperto: il piemontese Luigi Audino, inviato dalla stessa organizzazione delle Banche cooperative, fu possibile operare un rilancio della Banca don Rizzo, dove non si esclude che possa ripetersi la stessa situazione. Ovvero al vertice la nomina di un esterno che rappresenta una sorta di commissariamento. Durante la gestione Audino coi dipendenti fu trovato l’accordo di decurtare lo stipendio per consentire risparmi. Decurtazioni che poi sono state via via restituite. Ora inizia la campagna elettorale per accaparrarsi i voti dei tre mila soci per andare a coprire importanti cariche retribuite. La don Rizzo, è la seconda Banca di credito cooperativo della Sicilia, preceduta da quella con sede principale a San Cataldo. Pare che l’ orientamento della Banca d’Italia sia quello di accorpare, al più presto, le banche di credito cooperativo ed in Sicilia ne dovrebbe operare solo una.