Avvocato Frazzitta: “La posizione del sindaco Nicolò Rizzo non rientra nell’indagine Cutrara’

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Il sindaco di Castellammare del Golfo, Nicola Rizzo, non rientra nel’indagine anti-mafia denominata “Cutrara”  che il 17 giugno scorso aveva portato a 13 arresti e undici denunce.  Lo ribadiscono gli avvocati Giacomo Frazzitta, difensore di Rizzo e anche ex assessore della sua giunta, e Roberta Tranchida (nipote del primo cittadino) chiedendo la rettifica di un passaggio dell’ultimo nostro articolo pubblicato il 14 luglio e titolato “Cutrara”, il Riesame non accoglie i ricorsi. Scarcerato solo Di Stefano su istanza dell’avvocato Lo Bue.

Frazzitta e Tranchida, in riferimento al passaggio “operazione antimafia Cutrara, l’indagine dei carabinieri che ha riportato in carcere anche il boss di Castellammare del Golfo, Francesco Domingo, detto Ciccio Tempesta,  e che ha raggiunto anche il sindaco Nicola Rzzo con la consegna di un avviso di garanzia per concorso esterno in associazione mafiosa” specificano “che il Sindaco di Castellammare del Golfo, Nicolò Rizzo, non è stato indagato nell’ambito della summenzionata indagine”, e che la diffusione di quel passaggio dell’articolo “costituisce un gravissimo nocumento per il nostro cliente”.

Ci scusiamo per la disattenzione. D’altro canto, in altri articoli e servizi televisivi avevamo già più volte specificato che il fascicolo della Procura che riguarda le indagini che coinvolgono il sindaco di Castellammare del Golfo, Nicola Rizzo, raggiungo da un avviso di garanzia per concorso esterno in associazione mafiosa, è datato 2018 ed ha un un riferimento temporale e un numero diversi da quelli dell’operazione “Cutrara”. Si rammenta, altresì, che quando il 16 giugno i carabinieri misero a segno l’operazione, furono tantissime le testate giornalistiche che incapparono nella stessa identica inesattezza e che quegli articoli sono ancora, a decine, pubblicati sul web senza alcuna modifica. La nostra testata, invece, perché diffidata dallo studio legale e perché consapevole della disattenzione, ha provveduto a rimuovere dall’articolo  del 14 luglio la frase segnalata.