Avrebbe ucciso la moglie, semi-disabile, picchiandola per 3 giorni. Rinviato a giudizio

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MAZARA DEL VALLO – Avrebbe letteralmente ucciso di botte la moglie parzialmente disabile. Dopo un anno esatto da quei tragici fatti, il gup del Tribunale di Marsala Sara Quittino ha rinviato a giudizio, con l’accusa di omicidio, il mazarese Vincenzo Frasillo, 54 anni, accusato di avere ucciso la moglie cinquntaduenne, Rosalia Garofalo, picchiandola selvaggiamente e continuamente per tre
giorni di seguito. Il processo comincerà il primo marzo.

Oltre ai familiari della vittima (fratelli e figlio della donna uccisa), si sono costituite parti civili alcune associazioni a tutela delle donne vittime di violenze rappresentate dai legali Marilena Messina, Fabiola Martinico, Roberta Anselmi, Antonina Milazzo e la palermitana Consuelo Alonge. A difendere l’imputato, invece, è l’avvocato Antonino Carmicio.

Rosalia Garofalo, che da un paio di anni si muoveva e parlava a fatica a seguito di un’ischemia, venne picchiata senza pietà per tre giorni dal marito, Vincenzo Frasillo, pregiudicato, con il quale era sposata da circa 30 anni. La donna venne trovata morta all’interno della sua abitazione mazarese, in via Calipso, riversa sul letto matrimoniale con chiari segni di percosse su tutto il corpo. A
chiamare i soccorsi, ma quando ormai era troppo tardi, era stato lo stesso marito.

Gli indizi a carico dell’uomo furono subito evidenti e la polizia arrestò Vincenzo Frasillo poche ore dopo il delitto. Come ricostruito dal Ris dei carabinieri, il “pestaggio” andò avanti per tre giorni, senza che il
Frasillo prestasse alcuna cura alla moglie. Eppure, qualche campanello d’allarme c’era stato. In precedenza, infatti, la donna aveva denunciato il marito, ma poi aveva fatto marcia indietro. Non si è ben capito se per paura oppure nella speranza che l’uomo, con il quale ha avuto un figlio oggi ventottenne, cambiasse finalmente atteggiamento.