Asp di Trapani, si potenziano le strutture sanitarie

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L’Asp di Trapani potenzia le strutture sanitarie per prevenire ed eventualmente fronteggiare l’epidemia di coronavirus, che sta investendo il mondo intero e che del problema ancora oggi non si vede una soluzione mentre i laboratori di tutto il pianta studiano vaccini e cure contro questo invisibile nemico contro il quale non ci sono armi per poterlo uccidere. Si punta giustamente alla prevenzione dettando regole che vanno osservate. Sono stati assunti all’Asp di Trapani con contratto a tempo determinato tre dirigenti medici di malattie infettive, 10 medici di medicina interna, sei operatori socio sanitari, otto infermieri. Gli incarichi hanno durata sino al 31 dicembre di quest’anno. Questi i primi risvolti del piano per il contenimento del Coronavirus varato dal direttore dell’Asp Fabio Damiani. Sono previste inoltre una serie di misure finalizzate al potenziamento delle strutture e del personale sul territorio e una serie di interventi operativi con decorrenza immediata: sono state implementate le procedure di acquisto “in urgenza” di appositi dispositivi di protezione individuali ed è stata disposta l’attivazione delle strutture di pre-triage nei presidi ospedalieri di Trapani, Mazara del Vallo, Marsala, Pantelleria e Alcamo. Purtroppo ogni giorno si segnalano decine di casi soprattutto nel nord d’Italia con molte strutture sanitarie al collasso. Con il personale medico e infermieristico sottoposti ad infiniti turni di lavoro per la carenza di personale. Una politica sciagurata negli ultimi venti anni per quanto riguarda la sanità dove sono stati operati solo tagli. Mancano in organico oltre 100 mila unità tra medici e infermieri. In dieci anni sono stati tagliati ben 758 reparti ospedalieri. I fondi per la sanità sono sempre meno. Ora che è scattata questa imprevista epidemia lo Stato cerca di correre ai ripari. Oltre alla malattia e le conseguenti morti, anche se per fortuna si registrano quasi 600 guarigioni, è anche l’economia e in tutti i settori si marcia verso il collasso. Succede in tutte le regioni. Succede in Sicilia, quella più fragile, dove il primo a subire il ko è stato il turismo. Tante le attività chiuse e i titolari di pizzerie e ristoratori alcamesi oggi attendono la prova del fuoco, ovvero se ci saranno le solite presenze del sabato sera. In questi giorni hanno subito cali. Intanto da stamane sono iniziate le notifiche ai titolari di strutture ricettive di una possibile requisizione in caso di necessità.