Completata la consegna di documentazioni e integrazioni chieste dal Genio civile dove dallo scorso mese di marzo si trova il progetto del Piano regolatore generale della città di Alcamo, elaborato dall’ingegnere Giuseppe Trombino, tecnico incaricato dall’amministrazione comunale. Si tratta del nuovo strumento urbanistico per la pianificazione territoriale che regola l’attività edificatoria all’interno del territorio comunale. L’attuale Prg venne approvato nel 2001 dalla la giunta presieduta da Massimo Ferrara. Ormai si dibatte da 10 anni della necessità di avere uno strumento urbanistico alla luce delle cambiate esigenze ma soprattutto per fronteggiare la fame di aree necessarie per costruire nuovi immobili, che si vendono già nella fase di progettazione. Ma la novità più importate riguarda la previsione di utilizzare le aree di contrada Fegotto che cadono nel territorio di Alcamo, da destinare agli insediamenti industriali. Nella stessa contrada, ma nel territorio di Calatafimi Segesta, imprenditori alcamesi hanno realizzato i loro padiglioni industriali. Aziende all’avanguardia che danno lavoro ad oltre mille e 500 persone.
In questa direzione intende marciare con il nuovo Prg il Comune di Alcamo che punta ad avere una zona industriale con tutti i benefici che derivano per il territorio. “Appena torna dal Genio civile ciò avverrà entro la fine di dicembre- dice Saverio Messana, presidente del consiglio comunale- avvieremo una serie di incontri con cittadini e organizzazioni di categoria per ascoltare suggerimenti e proposte”. Tempi comunque ancora molto lunghi per approvare il Prg.
Intanto nella zona artigianale di contrada Sasi, istituita quasi trenta anni fa, c’è fame di aree. Trenta le aziende che vi operano con oltre 250 posti di lavoro. “Ma i lotti ricadenti sul viale principale- dice Giovanni Marchese-, presidente provinciale della Cna settore produzione, sono esauriti. Abbiamo già avuto la disponibilità del Comune, ma occorre fare presto, per realizzare le opere di urbanizzazione nelle strade secondarie in modo da avere a disposizione nuovi lotti, una quindicina, che mediamente sono di 500 metri quadrati. Le aziende ne richiedono quasi sempre due”. Sollecitata anche la creazione a Sasi del Centro servizi per le aziende artigianali, ma tardano le risposte del Comune “Si possono creare- dice Giovanni Marchese- almeno altri 80-100 posti di lavoro se vengono realizzate le opere di urbanizzazione necessarie per nuove aziende artigianali”.