La relazione del presidente della Corte d’appello Frasca per l’inaugurazione del nuovo anno giudiziario sottolinea fra l’altro la carenza di giudici nei tribunali e l’intreccio mafia politica.” «Elevatissima densità mafiosa nel territorio della provincia trapanese, storica roccaforte di Cosa nostra». Si legge nella relazione del presidente della Corte d’appello di Palermo, Matteo Frasca, pubblicata per l’inaugurazione dell’anno. «Se, dunque, l’organizzazione mafiosa mantiene intatta la sua capacità di infiltrarsi pervasivamente nei settori nevralgici del trapanese dell’economia legale, condizionandone le dinamiche, si deve registrare nel contempo la presenza – aggiunge – di ulteriori realtà criminali, in grado di avvalersi di complicità e connivenze radicatesi presso ampi settori della Pubblica amministrazione ed ambienti deviati della massoneria». Tale ultimo dato, «particolarmente allarmante, rende immediatamente percepibile l’esistenza di fenomeni degenerativi nell’ambito di alcuni segmenti degli apparati pubblici, in grado di depauperare le risorse destinate alla collettività, di fatto riducendo le possibilità di sviluppo del territorio».
E’ inoltre andato via via espandendosi negli ultimi anni lo spazio occupato da una arrembante criminalità comune, «dedita in primis al commercio delle sostanze stupefacenti oltre che alle tradizionali attività predatorie. E’ stato sottolineato che, nonostante le gravi carenze di risorse, mezzi e personale, i magistrati continueranno a lavorare per garantire un servizio efficiente ai cittadini. Altra nota dolente toccata è quella degli incidenti mortali sul lavoro e continuano ad essere constatate violazioni in materia di prevenzione. Abusivismo edilizio e tutela dell’ambiente tra i temi oggetto della annuale relazione. L’inaugurazione dell’anno giudiziario arriva in un momento caratterizzato dalle tensioni tra Governo e magistrati. L’associazione nazionale magistrati Anm, l’ente di rappresentanza sindacale della categoria – ha proclamato per il 27 febbraio uno sciopero contro la riforma della giustizia. Secondo l’Anm la riforma della giustizia mette a «rischio autonomia e indipendenza della magistratura. Scontro aperto col governo di centrodestra che vuole controllare tutto e procede sempre più nel mettere il bavaglio dei giornalisti , cercare il pieno controllo della magistratura e di tutte le attività dl Pase.