Oltre tre mila assistiti dalle parrocchie alcamesi sono il termometro dell’aumento delle nuove povertà. La distribuzione di generi alimentari attraverso la Caritas rappresenta la principale attività “anche se sono notevolmente aumentate le richieste di pagamento di bollette e acquisto di farmaci” tiene a sottolineare Emilio Stellino che dirige il centro di ascolto che si trova in un salone attiguo alla chiesa del Soccorso, nella via don Rizzo n. 7 di Alcamo. Il locale è di proprietà della chiesa Madre. Qui funziona dal 2012 il Centro d‘ascolto, che accoglie persone in difficoltà, per indirizzarle e aiutarle per cercare di risolvere in particolare problemi di natura economica. Emilio Stellino, dirigente comunale in pensione, e coadiuvato da altri due volontari: Tommaso Sucameli, ex comandante del locale distaccamento dei vigili del fuoco e Paolo Gambareri, ex impiegato postale. Faro Evola si occupa della raccolta di farmaci. Gli incontri ogni martedì dalle 10 alle 11,30. Gli iscritti sono 185. Prima di fornire assistenza vengono raccolte informazioni sulla persona per verificare se ha diritto agli aiuti.
Il trend è in aumento per gli stranieri extracomunitari che oggi sono il 50 per cento degli iscritti negli elenchi. Un calo del 20 per cento si era registrato per gli alcamesi grazie al reddito di cittadinanza. Ma ora con l’abolizione in tanti vanno tonano a bussare al Centro d’ascolto. Il Centro opera in stretto contato con le parrocchie in particolare con la Caritas che fa riferimento alla chiesa Madre, supportato dall’arciprete don Aldo Giordano. Il Centro d’ascolto fornisce aiuto, non solo economico, ma anche di tipo sanitario, psicologico, a coloro che hanno problemi di droga, e per ottenere il permesso di soggiorno, sbrigando pratiche e indirizzandoli nelle sedi competenti. Da undici anni è un importante punto di riferimento e di collegamento così come lo sono le parrocchie per la distribuzione di generi alimentari in collaborazione con il locale comitato della Croce rossa. A turno le parrocchie distribuiscono generi alimentari. “Sono in aumento le richieste” dice Pietro Vilardi, volontario che opera nella chiesa Madre e responsabile degli aiuti caritatevoli in collaborazione con tutte le parrocchie. Poi Vilardi aggiunge: “Stimiamo che oggi siano oltre tre mila le persone che si rivolgono alle parrocchie dove vanno a ritirare generi alimentari. Registriamo costanti aumenti e siamo preoccupati per le nuove povertà. Un 80 per cento di richieste di generi alimentari arrivano da extracomunitari ma da un po’ di tempo si rivolgono a noi pensionati alcamesi. Con 500-600 euro di pensione al mese non possono più far fronte a determinate spese e molti rinunciano ai farmaci non potendo pagare il ticket. Il cuore degli alcamesi è grande ma con la crisi attuale aumentano le nuove povertà”.