Alga rossa nella Diga Rubino, campi e animali a secco. Tavolo tecnico per affrontare il problema

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Un tavolo tecnico-istituzionale per affrontare collegialmente l’attuale impossibilità di utilizzare liberamente la riserva idrica dell’Invaso Rubino (gestita dal Consorzio di Bonifica 1 Trapani), a causa della proliferazione della microalga, comunemente chiamata alga rossa e individuata nei mesi scorsi dall’Arpa Sicilia lungo le paratie della diga.

Dallo scorso marzo ad affrontare l’emergenza legata alla qualità dell’acqua nella diga Rubino, in aggiunta agli interventi per far fronte alla situazione idrica nel territorio comunale, è stata l’amministazione pacecota.

Un vero e proprio  problema  quello dell’alga rossa, potenzialmente letale per le colture e per gli animali che bevono l’acqua dell’Invaso Rubino di Fulgatore, colpendo anche allevatori di Paceco e di altri comuni. Il Sindaco di Paceco, Giuseppe Scarcella, aveva auspicato una mobilitazione di sindaci e l’istituzione del tavolo tecnico attraverso il Prefetto di Trapani e l’Assessorato regionale all’Agricoltura.

Alla riunione, sono stati invitati il Provveditorato interregionale per la Sicilia e la Calabria Uff. 4 Palermo Dighe, il Dipartimento dell’acqua e dei rifiuti della Regione Siciliana Unità operativa S4.01 – coordinamento territoriale Sicilia Occidentale, il Consorzio di Bonifica 1 Trapani, l’Asp di Trapani, l’Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale), il Dipartimento Regionale Protezione Civile Palermo, nonché i Comuni di Erice, Marsala, Misiliscemi, Paceco e Salemi ma anche le organizzazioni di categoria di Confagricoltura, Cia, Coldiretti, Associazione Allevatori.

Nell’invito del sindaco di Trapani, inviato per conoscenza anche al Prefetto Filippina Cocuzza, si ribadisce che le competenze per la gestione delle dighe e delle reti sono in capo a vari enti, a tutela degli interessi delle comunità anche imprenditoriali rappresentate e si rende urgente trovare immediate soluzioni e comunque addivenire ad approfondimenti.

Si sperava che il problema dell’alga rossa si potesse risolvere con l’aumento delle temperature ma, nonostante l’arrivo del caldo questo non è avvenuto e i dati sulla proliferazione della microalga sono migliorati di poco precisa.