Alcamo/Castellammare: rifiuti, proroga per il conferimento a Trapani

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Ancora una volta dalla Regione arriva in extremis l’ok al conferimento dei rifiuti per la provincia trapanese. Si continuerà a conferire nella discarica di contrada Borranea a Trapani ma solo sino al 20 dicembre prossimo, anziché sino al 28 come era stato ventilato alla vigilia. Altri 10 giorni di proroga che hanno tutta l’aria di essere l’ennesimo intervento tampone in attesa di non si sa ancora cosa. La prossima settimana, quindi, si tornerà punto e da capo. Si continuerà quindi a viaggiare sul filo dell’incertezza in territori come Alcamo, Castellammare del Golfo e Calatafimi, territori che rientrano in questa operazione da parte della Regione. Si andrà avanti di proroga in proroga sino a che non sarà completata la nuova vasca nella discarica di Siculiana, chiusa da un paio di settimane perché satura e dove erano destinati questi paesi della provincia trapanese che fanno parte dell’Ato Trapani 1 in via di liquidazione. Di sicuro ci dovrà essere almeno un altro provvedimento della Regione di autorizzazione: per il 20 dicembre non saranno certamente completati i lavori nel sito dell’agrigentino. Da considerare che c’è un ricorso al Tar presentato dal sindaco Vito Damiano contro il provvedimento del presidente della Regione riguardo proprio a questa autorizzazione: il primo cittadino teme infatti che il dirottamento dell’immondizia di tutta la provincia a Borranea possa causare velocemente un riempimento della vasca. Bisognerà constatare cosa succederà su questo fronte giudiziario e non è escluso che in caso di sentenza sfavorevole alla Regione si potrebbe anche innescare un vero e proprio caos. D’altronde non è una novità se si afferma che dal governo regionale la delicata gestione dei rifiuti è diventato un problema più che scottante. Con la chiusura di molte discariche in Sicilia, per via di fatti più che altro giudiziari, quando si presenta un’emergenza la soluzione non è mai per nulla semplice. Alcamo, Castellammare e Calatafimi anzi sono paesi più che virtuosi sotto l’aspetto proprio della gestione dei rifiuti: si riesce infatti con il servizio porta a porta a raggiungere una differenziata al 50 per cento. Il problema di fondo è che mancano però delle infrastrutture nel territorio proprio per stoccare i rifiuti ed oggi questo problema lo si sta pesantemente risentendo. Nelle ultime settimane è emersa l’ipotesi della costruzione di un gassificatore, presentato da una società privata che sarebbe pronta ad effettuare l’investimento realizzandolo in territorio di Calatafimi. Si tratta di un impianto in grado di distruggere il rifiuto e di trasformarlo in gas. E’ stato presentato come un progetto innovativo ed a bassissimo impatto ambientale. I sindaci di Alcamo e Castellammare del golfo, chiamati a firmare un protocollo d’intesa, hanno frenato sostenendo di volere capire meglio il sistema e di approfondire quindi la questione. La paura è il possibile inquinamento ambientale, dal momento che si tratta comunque di strutture che producono diossina anche se è stato chiarito che ne emanerebbero addirittura in misura 400 volte inferiore rispetto al tradizionale cassonetto.