Alcamo. Violenza sessuale dei genitori. La madre è capace di intendere.

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Hanno depositato la loro relazione e sono stati sentiti in aula, al tribunale di Trapani, la psichiatra Maria Katia Sammartano e la psicologa Silvia Spanò, incaricate di effettuare una perizia sulle capacità di intendere e di volere di M.F.P., la donna alcamese, finita in galera, che partecipava alle violenze sessuali che il marito, orribilmente, aveva portato avanti per più di un anno ai danni della figlia appena tredicenne. L’orripilante vicenda venne a galla quando, nei primi giorni del 2018, la piccola ragazzina trovò la forza di confidarsi dapprima con alcuni parenti e amici di famiglia e poi di confermare tutto agli investigatori della polizia di Alcamo. “Papà e mamma entrano nudi nel mio letto”, la frase con cui comincio il suo terribile racconto. Le due professioniste Spanò e Sammartano hanno ammesso che effettivamente la donna ha capacità di comprensione e di linguaggio al di sotto della media ma che è al contempo perfettamente in grado di intendere e di volere, non è assolutamente sottomessa ma anzi in grado di autodeterminarsi, ha un carattere comunque debole e le sue capacità di apprendimento sono minate da sindrome epilettica. La perizia psichiatrica ha anche affermato che la madre della ragazzina violentata ha quindi piena capacità processuale. Il difensore dell’imputata, l’avvocato Claudio Pirrone, ha richiesto una consulenza di parte che appuri le condizioni psichiche della madre; l’incarico è stato affidato allo psicologo Fabio Settipani. Al termine dell’udienza l’imputata ha ribadito che il marito abusava della figlia quando i fratelli erano al lavoro e quando lei dormiva, sedata dai farmaci per l’epilessia. M.F.P. ha quindi respinto le accuse di essere a conoscenza della turpe vicenda ed ha negato di aere mai partecipato spiegano di avere saputo della storia soltanto la sera quando la figlia decise di raccontare tutto a uno dei due fratelli. Il processo celebrerà adesso l’udienza finale martedì 13 novembre. In serata, qualora le parti dovessero concludere, arriverà la sentenza. Il padre, A.A. di 60 anni, e la madre M.F.P. di 54 vennero arrestati ad Alcamo dalla polizia il 29 gennaio scorso. La vittima, adesso quindicenne, è stata messo in protezione presso una comunità e alcuni mesi ha ripreso ad incontrare i fratelli che non aveva visto più da oltre 6 mesi, dal giorno dell’arresto dei genitori.