Alcamo, vigili urbani citano in giudizio il Comune

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I vigili urbani portano in tribunale il Comune di Alcamo per il pagamento degli straordinari in ritardo, situazione che avrebbe creato loro problemi di natura fiscale. E ora l’amministrazione comunale si trova di fronte ad una situazione abbastanza imbarazzante: in pratica avvia un’azione legale con i suoi stessi lavoratori. Diciotto i caschi bianchi che hanno citato in giudizio dinanzi il tribunale di Trapani l’ente municipale: chiedono adesso un risarcimento di ben 25 mila euro. Il braccio di ferro che si è innescato riguarda in realtà il periodo compreso tra il 2004 e il 2007. Secondo i vigili, difesi tutti dall’avvocato Giovanni Ruisi, sarebbero stati danneggiati da alcune inadempienze poste in essere dal Comune nel liquidare i compensi relativi a straordinari per turni diurni e notturni feriali e festivi e altre indennità accessorie per lavoro ad di fuori del proprio regie ordinario contrattuale. In particolare, secondo i dipendenti della polizia municipale, sono stati costretti a versare dal 2003 al 2007 maggiori imposte rispetto a quelle che erano effettivamente dovute. In base ad una consulenza tecnica di una esperta commercialista il Comune di Alcamo, nella qualità di sostituito d’imposta, non ha applicato la tassazione separata sugli emolumenti accessori percepiti in ritardo. Quindi i vigili hanno versato maggiori importi calcolati nei prospetti di riliquidazione dell’Irpef. Da qui è partita dagli agenti la richiesta al Comune di “risarcimento danni patrimoniali subiti” in conseguenza del presunto errore di far rientrare queste somme all’interno della tassazione ordinaria. E’ seguito però il silenzio da parte del governo cittadino rispetto a tale problematica che si è praticamente trascinata sino ad oggi. La tassazione separata consiste nel calcolare l’imposta in misura diversa dagli altri redditi. In pratica il principio è che queste somme liquidate, pur assumendo rilevanza fiscale al momento in cui sono percepiti, si formano nel corso di uno o più periodi di imposta precedenti. “La loro imputazione e tassazione – sostiene l’avvocato Ruisi – in un solo periodo di imposta comporterebbe per il contribuente, a causa della progressività delle aliquote Irpef, un carico fiscale molto elevato ed illegittimo”. “Il ricorso è infondato” sostengono il sindaco Sebastiano Bonventre e gli assessori che hanno deciso di deliberare di resistere in giudizio. La nomina della difesa è stata conferita al segretario generale del Comune, Cristofaro Ricupati, a cui è stato dato mandato di difendere gli interessi del Comune da tutti gli eventuali gradi di giudizio che scaturiranno da questo braccio di ferro.