Alcamo, una città senza….

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C’erano una volta sindacati e organizzazioni di categoria di varia ispirazione politica che prendevano posizione e varavano iniziative per confrontarsi con la politica e avviare vertenze su problemi soprattutto di ordine occupazionale. Oggi sindacati e organizzazioni di categoria sono diventati uffici disbrigo pratiche, spesso necessari per aiutare le persone a barcamenarsi tra i meandri della burocrazia, allontanando sempre più la loro attenzione dai problemi occupazionali. Infatti tra la quasi totale indifferenza generale, tranne tecnici e due consiglieri, quando invece sarebbe necessario marcare stretto il Comune, il settore edilizio ad Alcamo già in grosse difficoltà, oggi è totalmente paralizzato. La causa è la mancanza da oltre due mesi di un funzionario, all’Ufficio tecnico comunale, che firmi quei pochi progetti presentati dai cittadini, a molti dei quali sono saltate tutte le scadenze per mettere mano a lavori sia per nuovi immobili che per manutenzioni di vario genere. Danni economici elevati.
Rabbia tra giovani coppie in procinto di sposarsi perché non potranno utilizzare subito l’abitazione dove andranno a vivere. Nonostante i proclami anche del commissario comunale. Nonostante le interrogazioni all’Ufficio tecnico è paralisi. Si parla di sdoppiare l’Urbanistica in quattro settori. Rifare il regolamento per potere conferire l’incarico ad un impiegato senza laurea. Regolamento che deve essere approvato dal consiglio comunale del quale ancora non c’è traccia. Sulla paralisi dell’Ufficio tecnico pende anche la richiesta di reintegro dell’architetto Carlo Bertolino, per un anno a capo dell’Urbanistica e che ora, forte di una sentenza della Cassazione, sollecita la nomina. Fino ad oggi non sono state prese in considerazione anche le legittime richieste dei tecnici alcamesi, che hanno invitato il Comune a fare presto senza ottenere risposte concrete se non generici impegni.
Alcamo già in coma muore ogni giorno di più. Alcamo città senza…. Senza una regolare erogazione idrica. Senza un’isola pedonale….Senza un efficiente servizio degli uffici comunali….Senza un adeguato controllo sul caotico traffico… Senza una struttura ospedaliera adeguata… Senza una progettualità, che deve fare in conti e superare ostacoli insormontabili per la burocrazia comunale. Senza particolare attenzione al contesto urbanistico con una città dalla mezzanotte per 48 ore tagliata in due per le gare anacronistiche in piazza della Repubblica con traffico impazzito e centinaia di residenti ingabbiati come i polli. Limitare la libertà di movimento significa violare norme contenute anche nella Costituzione. Ma a chi interessa al Comune se si creando disagi? A molti dirigenti e impiegati l’esperienza del passato è chiaro che non ha insegnato nulla. Vanno rimossi subito con rotazione in tutti i settori per evitare la creazione di veri e propri centri di potere. E così via. Insomma oggi Alcamo in coma sembra senza speranza…..