Operatori turistici di Alcamo appesi ad un filo, legati dalle sorti dell’aeroporto di Birgi. Preoccupazione che viene raccolta anche dal sindaco della città, Domenico Surdi, che parla anche in termini allarmistici: secondo dati in suo possesso, raccolti attraverso gli imprenditori del settore e quindi dagli addetti ai lavori, il 50 per cento del totale del flusso turistico ad Alcamo proviene proprio dall’aeroporto trapanese. Un’eventuale ridimensionamento dello scalo, quindi, avrebbe pesanti conseguenze sulle strutture ricettive turistiche della città. Sotto questo aspetto il primo cittadino però è chiaro: Regione ed ex Provincia devono fare la propria parte altrimenti il Comune sarà costretto a rivedere la sua posizione al riguardo. Il riferimento è ovviamente alle quota di co-marketing che oramai dal 2013 Alcamo stanzia per garantire la permanenza di Ryanair all’aeroporto trapanese. La compagnia ha fatto le fortune dello scalo trapanese in questi anni grazie ai prezzi stracciati dei suoi collegamenti nazionali e internazionali, facendo decollare le presenze e portandole addirittura a sfiorare i 2 milioni di utenti in un anno, stabilizzati adesso ad una media di un milione e mezzo. Numeri impensabili prima che a Birgi approdasse la compagnia irlandese. L’amministrazione comunale alcamese, conscia di voler trattenere Ryanair perché in alternativa Birgi rischierebbe di restare una scatola vuota, mette comunque le mani avanti e fissa anche dei paletti: “Noi, di concerto con alberghi, affittacamere e b&b, – commenta il sindaco Surdi – faremo sicuramente la nostra parte per impedire il ridimensionamento dell’aeroporto e promuovere l’intero territorio. Tuttavia ci aspettiamo che lo stesso facciano la Regione e l’ex Provincia di Trapani: quest’ultima per esempio ha a disposizione circa 2,5 milioni da utilizzare e che alleggerirebbero l’impegno economico dei Comuni”. Ma su questo aspetto in uno degli ultimi vertici tra i sindaci erano arrivate delle notizie negative: è infatti emerso il rischio che i 2 milioni e mezzo dell’ex Provincia regionale debbano, in parte, essere restituiti alla Regione e non possano quindi essere disponibili. Attualmente l’aeroporto trapanese, si stima, che perderà all’incirca 200 mila passeggeri tra i mesi di novembre e marzo a causa del taglio di 7 collegamenti deciso da Ryanair per effetto della crisi che la sta investendo sulla mancanza di politi. Alcamo nel triennio precedente ha contribuito con una quota pari a 73 mila e 200 euro: la conferma ad oggi appare in bilico e non solo da parte del municipio alcamese.