Una serie di testimonianze di anziani alcamesi vittime di truffatori. E’ stato questo uno dei momenti, che ha caratterizzato l’incontro promosso, ieri pomeriggio, dall’Unitre, Università delle Tre Età, di Alcamo, presieduta da Maria Messina sul tema: “Raggiri e truffe ai danni di anziani”, con puntuale e dettagliata relazione del dottor Salvatore Biondo, sostituto commissario della Polizia di Stato in servizio ad Alcamo da 25 anni. Biondo ha illustrato le varie sfaccettature del reato di truffa, raccontando una serie di episodi verificatisi ad Alcamo, ed invitando i cittadini a prestare la massima attenzione perché c’è in giro in città una coppia di donne, già individuate, che cercano, e a volto con successo, di truffare anziani. Il dottor Biondo ha invitato le persone a chiamare subito il 112 dei carabinieri o il 113 della polizia e non aprire mai la porta agli sconosciuti anche se in divisa. Le truffe sono un reato odioso perché, oltre al danno, la vittima viene presa dal senso di colpa di essere caduta nel raggiro e spesso non lo racconta a nessuno per la vergogna e vivendo poi in un grave stato d’angoscia. provoca la truffa se la vittima è un anziano. E gli anziani sono presi di mira soprattutto quando abitano da soli. Ma può succedere di venire abbordato nella via Mazzini, credere di voler fare un affare acquistando gioielli o altro e vedere poi il suo conto alleggerito di tre mila euro rimanendo con un pugno di mosche in mano. Un alcamese ha raccontato di essere stato abbordato in contrada Gammara rimanendo vittima della truffa dello specchietto retrovisore poiché per paura consegnò ad una coppia di delinquenti 50 euro. Mai dire di si quando telefonano per proporre qualcosa. La persona si presenta dicendo: “è lei, per esempio, il signor Rossi”. Alla risposta si già si è presa la fregatura. Vario il campionario dei truffatori elegantemente vestiti e in apparenza gentili, ma in verità delinquenti professionisti come falsi impiegati del Comune o dell’Inps elettricisti, poliziotti o idraulici. Quando individuano un anziano che vive solo, i truffatori cercano di introdursi nella sua casa presentandosi con finte qualifiche professionali. Il passo successivo è sottrargli del denaro per finti contratti o inesistenti prestazioni a domicilio. E poi attenzione alle telefonate perché con l’inganno ci si può trovare abbonati a qualcosa di mai richiesto. Se ci si sente minacciati, è importante chiamare subito aiuto, senza timore o vergognarsi, al 112 dei carabinieri o al 113 della polizia. A fine incontro Maria Messina ha consegnato una targa al dottor Biondo quale attestazione di stima verso questo poliziotto.