Alcamo-“Truffa sui carburanti” al Comune, 10 assolti e 5 condannati

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Dieci assolti. Cinque condannati con pene che variano da due anni e 4 mesi ad un anno e due mesi. Altri quattro, di cui uno titolare di un distributore di carburante, hanno patteggiato o sono stati prosciolti in istruttoria. Si è concluso ieri il processo nei confronti di altrettanti autisti di mezzi pesanti del Comune di Alcamo coinvolti in un’indagine, iniziata nel gennaio del 2010 e terminata nel febbraio del 2011. Gli imputati erano in servizio presso il Quinto settore Promozione economica e servizi ambientali del Comune di Alcamo. Ma ripercorriamo la vicenda. Tra le giornate del 2 e 3 febbraio del 2011, agenti del Distaccamento polizia stradale di Alcamo, allora diretto da Salvatore Adamo, dopo lunghe e laboriose indagini condotte anche all’interno del Comune di Alcamo notificarono 19 avvisi di conclusione di indagini preliminari nei confronti di altrettante persone di cui uno ad gestore di impianto di distribuzione di carburante e a 18 dipendenti del comune di Alcamo, la maggior parte dei quali con qualifica di autista di mezzi dello stesso ente locale. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trapani, particolarmente complesse anche in relazione all’ambito in cui le stesse sono state svolte, avrebbero consentito di accertare che numerosi autisti di mezzi pesanti in servizio come addetti alla conduzione di autocompattatori presso il 5° Settore – Promozione economica e Servizi ambientali del Comune di Alcamo, quali dipendenti di Ente pubblico, incaricati di un pubblico servizio, agendo in concorso con il gestore di un impianto distribuzione carburante, avrebbero attestato falsi rifornimenti di gasolio attraverso la compilazione di vari buoni, segnalando quantitativi di volta in volta superiori rispetto a quelli effettivamente erogati, truffando in tal modo il Comune di Alcamo. Attraverso l’acquisizione dei dati informatici presso il distributore nazionale e confrontati con la misurazioni dei quantitativi depositati nelle cisterne del distributore, sempre attraverso particolari servizi di appostamento, osservazione ed accertamenti tecnici, la Polstrada Alcamo dimostrò il meccanismo della truffa. Le indagini, condivise dalla Procura della repubblica, secondo l’accusa, avrebbero consentito di accertare l’esistenza di un sodalizio dedito al falso ideologico, alla truffa ed alle false certificazioni commesse da pubblici impiegati, che operando in tal modo avrebbero potuto assicurarsi illeciti ed ingiustificati profitti, che al momento della corresponsione dell’equivalente somma al gestore da parte del Comune sarebbe stata suddivisa tra di loro. Si trattava di piccolissime somme di denaro. L’accusa è stata quella di truffa e falso ideologico. La sentenza ridimensiona, comunque la vicenda, essedo stati assolti la maggior parte degli imputati. Le pene corrisposte ai cinque condannati variano da due anni e 4 mesi ad un anno e due mesi. Le indagini vennero dirette da Salvatore Adamo allora comandante il Distaccamento la polizia stradale di Alcamo e coordinate da Nicola D’Angelo, comandante la Polstrada della provincia di Trapani. Molti avvocati hanno preannunciato appello.