Alcamo: truffa alla Regione, Piccolo Teatro scagionato

0
508

Nessuna truffa. Il giudice per le indagini preliminari di Palermo ha archiviato la posizione del “Piccolo Teatro” di Alcamo, finito nel calderone della maxi inchiesta della Procura per presunte procedure illegittime al fine di ottenere contributi dalla Regione. Il presidente dell’organizzazione, Felice Ciacio, è stato scagionato insieme ad altri 25 rappresentanti di società teatrali, mentre per altri 46 sarebbe pronto il rinvio a giudizio. Già all’indomani dello scandalo dei contributi per spettacoli-fantasma esploso in tutta la Sicilia i vertici del “Piccolo Teatro” di Alcamo, attraverso il loro legale Aurelio Cacciapalle, avevano presentato ai magistrati la memoria difensiva che chiariva ogni situazione addebitata. L’indagine riguarda i contributi che la Regione ha concesso per l’organizzazione di spettacoli nel 2008, in tutto 2 milioni e mezzo di euro. Una prima accusa rivolta al Piccolo teatro riguardava la mancata presentazione degli oneri Siae per l’organizzazione degli spettacoli. Nella memoria difensiva l’avvocato Cacciapalle aveva messo in evidenza che per la richiesta di accesso al contributo la Regione non aveva mai chiesto tale documentazione. Successivamente a questa contestazione la documentazione fu depositata al tribunale. Una seconda accusa invece riguardava un presunto “raggiro per avere attinto a contributo”. In questo caso la contestazione delle fiamme gialle si basava sul fatto che il “Piccolo Teatro” aveva incassato quell’anno 2 mila e 500 euro, sui 15 mila richiesti, sulla base di spettacoli che però si accavallarono in due diverse stagioni teatrali. Anche in questo caso i vertici della società alcamese hanno presentato una dettagliata tesi difensiva. Vero è che gli spettacoli si accavallarono su due distinte stagioni, la 2007-2008 e la 2008-2009, ma la richiesta di finanziamento venne avanzata per gli spettacoli effettivamente realizzati nell’arco dell’anno solare. E comunque il raggiro non esisterebbe in quanto la Regione, all’epoca in cui esaminò la pratica per la richiesta di contributo, era al corrente di tutto ed avallò lo stanziamento del contributo. Accuse quindi inesistenti e che non hanno retto davanti al Gip. La posizione quindi del Piccolo Teatro è stata archiviata rispetto ad altre nell’ambito di questa maxi inchiesta dal momento che le accuse formulate sono state ben più pesanti in altri casi: i finanzieri hanno fatto emergere infatti falsificazioni documentali, organizzazioni di spettacoli fantasma, false attestazioni, costi dichiarati ma mai effettivamente sostenuti e anche utilizzazione di fatture false.