Alcamo: Tribunale, the end

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Ha chiuso i battenti oggi la sezone distaccata del tribunale di Alcamo. Oggi una ditta specializzata in traslochi stava completando le procedure di raccolta di documenti e suppellettili che saranno depositati alla sede centrale di Trapani. Un iter avviato da qualche giorno e che si sta portando a termine con lentezza considerata anche la mole soprattutto cartacea da dovere raccogliere. Con la soppressione della sezione distaccata tutti i procedimenti civili, penali e di volontaria giurisdizione, attualmente pendenti ad Alcamo, dovranno in blocco essere trasferiti innanzi il tribunale di Trapani e allo stesso tempo i procedimenti di nuova iscrizione dovranno essere trattati direttamente innanzi il tribunale di Trapani. Inutili gli appelli di amministrazione e consiglio comunale. Proprio il civico consesso lo scorso anno approvò un ordine del giorno nel quale si chiedeva alle istituzioni competenti di porre in essere ogni iniziativa anche di protesta per scongiurare la soppressione dell’importante presidio di legalità. Il sindaco Sebastiano Bonventre aveva evidenziato la sua forte preoccupazione per la decisione della Commissione Giustizia della Camera che ha favorevolmente votato lo schema di decreto proposto dal Governo, sulla riorganizzazione delle sedi dei Tribunali con soppressione delle sedi distaccate. In realtà di quelle iniziative di protesta sollecitate non se n’è mai organizzata una ad Alcamo dove, ai di là delle proteste verbali, non si è mai andati. Troppo poco, forse, per convincere il ministero della Giustizia a fare marcia indietro. Inutile anche la recente interrogazione all’Ars del Movimento 5 Stelle che ha chiesto quali iniziative di carattere normativo il governo regionale ha intenzione di assumere al fine di rivedere la normativa vigente prevedendo l’esclusione del sezione distaccata di Alcamo del tribunale di Trapani dal procedimento di accorpamento. Al governo siciliano si chiede con forza di disporre una proroga del termine di entrata in vigore del decreto legislativo n. 155 del 2012, considerando anche il parere pressoché unanime, in tal senso, della 2ª Commissione permanente del Senato. Chiudono, in virtù della stessa legge e degli stessi tagli, anche Mazara e Castelvetrano oltre ad una miriade di altre sedi in tutta la Sicilia.