Alcamo-Teatro “Cielo”, il Comune ci prova per il riscaldamento

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Un’apparecchiatura, posta all’esterno di una delle uscite di emergenza. Un’apparecchiatura  dalla quale esce un grosso tubo per immettere aria calda al teatro “Cielo d’Alcamo”. L’esperimento è stato fatto ieri pomeriggio con la collaborazione di un’impresa locale, specializzata nel montare gazebo e tanto altro. Il Comune di Alcamo cerca di evitare che gli spettatori portino da casa plaid e altro per non soffrire il freddo durante la rappresentazioni. Tale iniziativa era stata fatta anche dalla Cooperativa piccolo teatro. Immissione di aria calda un paio d’ore prima  l’inizio degli spettacoli. Un tepore gradevole appena entrati in sala ma dopo pochi minuti è calato il grande freddo. Costo per la Cooperativa, chiaramente per una sola volta, quasi 450 euro. Non si esclude che una somma simile dovrà scucirla il Comune sempre che i risultati di ieri pomeriggio vengano ritenuti positivi. Eppure il Comune aveva stanziato 40 mila euro per rimettere a posto il riscaldamento al teatro “Cielo” che non funziona da diverso tempo. Pertanto ancora resta un mistero il motivo per il quale il dirigente  non ha impegnato i 40 mila euro e bandito l’appalto, entro lo scorso 31 dicembre per come prevede la legge. Si racconta che il commissario comunale Giovanni Arnone sia andato su tutte le furie perché si era impegnato, i fondi cioè 40 mila euro erano disponibili e utilizzabili solo per tale scopo, per il riscaldamento al teatro “Cielo” ex “Euro”. Ma la sua rabbia è rimasta fine a se stessa poiché si è trattato della solita tempesta in un bicchiere d’acqua. Al Comune, nel caso di disattenzione o errori del personale, sembra che ci sia una sorta di immunità, una delle cause dello stato di abbandono in cui versa Alcamo. La vicenda del riscaldamento al teatro Cielo, qualora ce ne fosse stato bisogno, è uno degli ultimi esempi di mancata risposta ai tanti problemi della città dove  anche la politica è ormai latitante da tempo.