Alcamo-Tasi e Imu, il commissario: “Aliquote al 2014 e bilancio a gennaio”

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“Imu e Tasi saranno ripristinate alle aliquote del 2014, questa è una garanzia”. Risponde così il commissario del Comune di Alcamo, Giovanni Arnone, ai tanti consiglieri che in questi giorni stanno inviando lettere per chiedere che i due tributi vengano riportati ai livelli di due anni fa, così come era stato assicurato dallo stesso commissario in fase di approvazione del bilancio 2015. “Ringrazio i consiglieri per la loro attenzione e solerzia – precisa Arnone -, ma non c’era alcun bisogno di ricordarmi l’impegno preso. Mi auguro che entro la fine di questo mese gli uffici, con cui sto lavorando in sinergia, presentino lo schema di bilancio 2016 che prevede, come mia direttiva, quella di abbassare le aliquote di Imu e Tasi”. Dunque l’Imu sulle seconde case verrebbe riportata al 9,6 per mille mentre lo scorso anno venne impennata al 10,6, mentre la Tasi sulle abitazioni principali, la tassa sui servizi indivisibili, dovrebbe essere abbassata dal 2,2 all’1,5 per mille. In tutto sono già 10 i consiglieri che hanno presentato l’istanza al Comune: prima gli esponenti dei gruppi consiliari dell’Ucd e di Abc, e a seguirli a ruota i tre consiglieri della II commissione consiliare Marianna Vario, Lorena Di Bona e Alessandro Calvaruso. “Gli aumenti dello scorso anno – evidenzia Salvatore trovato dell’Ucd – erano stati giustificati per motivi eccezionali di bilancio e solo per il 2015”. Effettivamente il commissario Arnone aveva proprio lanciato un appello a tutta l’assise e alla cittadinanza, chiedendo un “piccolo sforzo economico”. Non tutto il civico consesso raccolse questo appello ma comunque fu trovata la maggioranza necessaria per far passare la manovra. Resta però ora da chiarire in che modo il Comune riuscirà a trovare un milione e 400 mila euro che sarebbe il minor introito previsto dall’abbassamento di queste aliquote. “Stiamo lavorando con gli uffici Finanziari – precisa Arnone – con l’intento proprio di garantire una manovra che tenga conto delle specificità del territorio”. Si sussurra da più parti che il Patto di stabilità difficilmente sarà rispettato contrariamente alle direttive che lo stesso commissario aveva dato agli uffici: “Questo lo si potrà sapere solo tra qualche settimana – precisa ancora Arnone – perchè come è risaputo tale obiettivo si centra non solo considerando le spese, che sono state limitate al massimo, ma anche in base alle entrate. Io ho dato delle precise direttive, verificherò ovviamente anche se i dirigenti avranno seguito queste direttive, in caso contrario, ma non credo, saranno presi dei provvedimenti”.