Alcamo-Soldi ai consiglieri, introdotti paletti ed è scontro con l’opposizione

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Niente gettone di presenza se non si votano almeno i due terzi delle delibere all’ordine del giorno in consiglio comunale. E niente gettone quando si va in commissione e non si è presenti ad almeno 90 minuti di seduta. La maggioranza del Movimento 5 Stelle mette nuovi paletti ai costi della politica ad Alcamo. Ieri sera i grillini, che contano su una maggioranza granitica, hanno votato degli emendamenti che modificano il regolamento riguardante i lavori dell’assise. Alla fine la maxi manovra pensata dal Movimento 5 Stelle è solo in parte passata. Riguardo ai costi della politica, nonostante gli scontri con l’opposizione che ha parlato di proposte populiste e demagogiche sostenendo che la qualità di un consiglio non si misura dalla presenza in minuti di un suo componente, i grillini hanno alzato il muro e sono andati avanti come un carroarmato. Hanno quindi votato gli emendamenti che modificano il funzionamento per l’erogazione del gettone di presenza, già fortemente ridotto in base alle nuove norme regionali e nazionali. Ora il consigliere comunale potrà avere il gettone solo se delibererà almeno i due terzi degli ordini del giorno; in commissione invece si avrà diritto all’emolumento se si assisterà almeno a 90 minuti dei lavori, e nel caso di durata inferiore della commissione ad almeno all’80 per cento della durata della seduta stessa. Tra maggioranza e opposizione è stato un duro batti e ribatti.

Posti anche dei limiti per quanto riguarda l’illustrazione delle interrogazioni e delle interpellanze: prima non ce n’erano ora è di 10 minuti. Più morbida invece la posizione dei pentastellati su altre modifiche proposte su cui hanno soprasseduto e hanno aperto al dialogo con l’opposizione. Ad esempio il M5S ha ritirato l’emendamento con cui si volevano porre le comunicazioni, le interrogazioni e le interpellanze in coda al consiglio: rimane tutto per com’è e quindi questi punti saranno discussi in apertura dei lavori. La stessa opposizione si è vista poi bocciare la proposta di emendamento in cui si chiedeva la risposta del sindaco ad interrogazioni e interpellanze ridotta a 15 giorni e non più a 30.