Alzano gli scudi i sindacati e lo fanno contro la notizia data dalla nostra emittente nei giorni scorsi sulla riattivazione delle macchinette elettroniche rilevatrici delle presenze del personale che lavora al Comune di Alcamo. Cgil, Cisl e Uil in una nota parlano di “tentativo di screditare i lavoratori per spostare l’attenzione da un’amministrazione fallimentare”. In particolare si contesta l’utilizzo del termine “furbetti del cartellino”, che sta ad indicare giornalisticamente la fenomenologia di chi potrebbe fare il furbo ed assentarsi dal posto di lavoro a piacimento proprio per la mancanza di adeguati sistemi di controllo. Nel comunicato i sindacati però cadono nello stesso “errore”, o presunto tale, che viene addebitato alla nostra redazione giornalistica, quello cioè della “malafede”. Infatti nel sostenere che l’articolo sui “furbetti del cartellino” sia intriso di “notizie infondate”, aggiungono poi un fantomatico “regista occulto” che butterebbe fango sul personale che lavora al Comune di Alcamo a danno dei “lavoratori onesti”. La nostra redazione ci tiene però a smentire che mai abbiamo stato sostenuto il contrario, vale a dire che non si mette in dubbio che il municipio è fatto di tanti lavoratori onesti. Questa appare onestamente anche per noi un’enorme forzatura da parte dei tre sindacati confederali che quindi per primi, dopo averci tacciato di “malafede” provano ad utilizzare al contrario un sistema di ricostruzione dell’articolo che è assolutamente alterato, affibbiandoci significati e chiavi di lettura onestamente anche sin troppo spinti oltre la più fervida immaginazione. La nostra redazione anzitutto conferma l’utilizzo del termine “furbetti del cartellino” nel senso reale del contesto dato all’articolo: le macchinette elettroniche riattivate in tutti gli uffici del Comune, rimasti per mesi fuori uso in molte strutture decentrate della pubblica amministrazione locale, sono sicuramente un deterrente per chi vorrebbe fare il furbetto. I toni della lettera dei sindacati alla nostra emittente si alzano specie nella parte finale quando si fa riferimento a quanto scritto nell’articolo, e cioè che negli ultimi 12 anni il Comune ha elargito mezzo milione di euro in straordinari che però di fatto, seguendo le normative vigenti, non sarebbe potuto essere stato autorizzato per il semplice motivo che non sempre si sono potute verificare le ore effettivamente lavorate in assenza della rilevazioni elettroniche delle presenze. “Se ci sono dubbi sulla corretta procedura autorizzativa e deliberatoria del montante dello straordinario – scrivono Enzo Milazzo della Fp Cgil, Marco Corrao della Fp Cisl e Giorgio Macaddino della Uil Fpl – si proceda subito ad individuare i responsabili del falso con gli atti consequenziali”. La chiusura della missiva suona quasi come una minaccia nei confronti dell’amministrazione comunale e dei vertici apicali della macchina burocratica: “I lavoratori se non avranno un riscontro di rispetto in quanto uomini e donne dipendenti di questo Comune di Alcamo – si legge ancora – saranno costretti ad osservare scrupolosamente i loro diritti atteso che i loro doveri sono assorti quotidianamente”. Laconica è al tempo stesso molto esplicita la replica del segretario generale del Comune Vito Bonanno: “Sulla gestione del personale di ruolo, contrattista e Asu – sostiene – c’è tanto da lavorare e migliorare ma credo che nessuno possa accampare pretese senza riconoscere di avere obblighi e di dover scontare qualche peccato”. Affermazione questa che suona come l’apertura di un vero e proprio muro contro muro.