Un team composto da tecnici istruttori: architetto Roberto Di Simone, geometri Roberto Calvaruso e Gioacchino Li Causi, che nelle giornate di lunedì e giovedì si occuperanno esclusivamente dell’esame dei progetti, che è possibile approvare e che riguardano immobili nella cosiddetta zona pedemontana di Alcamo. Il team lavorerà sino ad esaurimento dell’arretrato, procedendo anche in ore al di fuori del normale orario di lavoro. E’ questa una parte del contenuto della disposizione di servizio, firmata ieri pomeriggio da Giuseppe Stabile, responsabile dei servizi Urbanistica e Pianificazione. Si sbloccano dunque una serie di progetti destinati a rilanciare l’edilizia, per i quali si è impegnato in prima persona il consigliere comunale Ignazio Caldarella seguendo tutti i vari passaggi di una vicenda complessa, per la cui soluzione lo stesso Caldarella aveva portato il problema all’attenzione del commissario comunale con un’interrogazione. La questione affonda le radici ad oltre un anno fa quando lo stesso Cldarella, per quasi un mese, occupò la sala consiliare per la pedemontana e i progetti per i Piani di recupero di Alcamo Marina. Caldarella ieri ha ringraziato il commissario Arnone “dimostratosi sensibile alla risoluzione di questo delicato problema e il personale comunale”. Un lungo scambio di lettere tra Caldarella e il Comune ha caratterizzato la vicenda per la quale è stata necessaria la collaborazione dell’Ufficio legale, “che ha indirizzato l’Ufficio urbanistica ad esitare le richieste di concessione edilizia secondo quanto statuito da una sentenza del Tar”. Verranno immediatamente distinte due fattispecie differenti: ovvero gli interventi che non possono trovare accoglimento, in attesa di sbloccarli; e interventi su edifici con concessioni edilizie già approvate. Con le soluzioni trovate non ci saranno problemi per quelle 130 concessioni edilizie nella fascia pedemontana, rilasciate dal 2003 in poi, e che hanno portato alla realizzazione di immobili oggi regolarmente abitati. I proprietari possono tirare un grosso respiro di sollievo. “Con le soluzioni trovate si potranno sbloccare diverse concessioni, necessarie – dice Caldarella – per rilanciare l’edilizia e dare la possibilità a coloro i quali hanno acquistato aree di potere coronare il sogno di realizzare la casa”. Intanto nella prossima settimana sarà affrontato un altro delicato problema, alla luce della relazione geologica, e riguarda l’infiltrazione di acqua nelle tombe del cimitero Santissimo Crocifisso e il 4 aprile l’Urega appalterà i lavori, 2 milioni e mezzo di euro, per la conduttura idrica e sorgenti di Cannizzaro, finanziamento salvato da Caldarella e che è stato possibile utilizzare grazie all’ approvazione del bilancio 2015 da parte di uno sparuto gruppo di consiglieri. Senza tale strumento finanziario oggi il Comune sarebbe totalmente paralizzato con gravissime ripercussioni su tutta la città di Alcamo checche strumentalmente ne dicano quella sorta di paladini che a parole hanno la ricetta per curare varie forme di patologie con medicine,però, ancora tutte da inventare. Parlare, inviare inutili comunicati stampa, esternare, prendere posizione non costa nulla perché il solo vuoto obiettivo è quello di cercare visibilità. Agire come fanno mosche bianche in Comune è tutta un’altra storia. E la vicenda “pedemontana” docet.