Alcamo-Sempre meno arrivi di cibo e il dramma degli indigenti

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Imbarazzo e impotenza. Questi gli stati d’animo di  molti parroci delle chiese alcamesi dove a turno vengono distribuiti generi alimentari e altro per venire incontro alle esigenze quotidiane dei tanti indigenti locali e anche per romeni ed extracomunitari. Arrivano sempre meno generi alimentari dal centro di Carini e con il contagocce mentre purtroppo aumenta l’esercito dei bisognosi. E spesso si sfiora la rissa in qualche parrocchia alcamese per  accaparrarsi qualcosa da mangiare.  La causa principale di un disagio sociale destinato ad aumentare è il continuo sbarco di profughi che non si sa più dove mettere perché non ci sono le strutture e i mezzi per fronteggiare una vera e propria invasione di clandestini destinata a stravolgere negli anni gli equilibri politici e lo status sociale delle nazioni europee. E l’ultimo allarme arriva dalla Germania dove ieri si è votato in alcune regioni. Ha vinto l’ultra destra autoritaria e anti immigrati. Numerosissime città sono diventate dormitori a cielo aperto e aumenta ogni giorno di più l’esasperazione degli italiani. Secondo i dati del ministero dell’Interno solo il 18 per cento degli approdati è riconosciuto come profugo. Insomma se per esempio ne sbarcano mille dovrebbero essere accolti in 180 e gli atri rispenditi nelle loro nazioni. Invece ciò non avviene. I migranti irregolari si inabissano nella clandestinità. Costoro spesso accrescono la manovalanza della criminalità; furti, lavoro nero, rapine, droga e prostituzione. Il problema è sottovalutato dal governo Renzi nonostante sia in crescita, mentre gli altri paesi della stessa Unione europea dalla Spagna, all’Austria alla Svizzera non brillano certo per volontà di accoglienza scaricando il problema sull’Italia. Da una parte dunque sono sempre più gli italiani senza reddito e dall’altra immigrati che vivono senza problemi nei centri di accoglienza o nelle strutture messe a disposizione da coloro i quali hanno fiutato e si stanno arricchendo con il business dell’accoglienza.  Nell’alcamese sono circa 300. In provincia di Trapani oltre 7 mila ed il trend è destinato ad aumentare. Ormai si è creata una disparità tra gli indigenti italiani e immigrati. Facciamo un esempio: una persona che ha perso il lavoro da un paio di anni non ha alcuna entrata. Chi ha compiuto 65 anni e sette mesi e dispone solo della pensione sociale ha un reddito totale annuo di 5 mila 824 euro. Un immigrato costa al giorno  35 euro godendo di vitto, alloggio. Includendo circa 2 euro e 50 al giorno per le piccole necessità,  assistenza medica e sociale. In un anno un immigrato costa allo Stato 12 mila 775 euro. Risorse dunque che vanno impiegate per aiutare gli immigrati, ne sono arrivati dall’inizio dell’anno oltre 125 mila. Ma chi aiuta le persone italiane che vivono in totale povertà? Senza mezzi di sostentamento. Soli e abbandonati. Quale risposta danno a questi drammi i radical shic della sinistra salottiera. Nessuna se non dibattiti sull’aria fritta. E il governo Renzi? Parolaio e assente mentre aumenta ogni giorno il dramma del pane quotidiano per molte persone ed anche Alcamo non ne è immune. Basta parlare con i sacerdoti nelle cui chiese a turno si distribuiscono o meglio si distribuivano buone quantità di  generi alimentari di prima necessità. Oggi mancano anche il latte, lo zucchero e i pannolini per i bambini. Situazione che si verifica in tutti i Comuni siciliani e oltre la nostra isola. Ad Alcamo sino a qualche anno fa i servizi sociali aiutavano circa 300 persone anche con piccole somme per pagare una bolletta o una rata di affitto. Nel programma del sindaco Surdi il reddito di cittadinanza. Ma con quali soldi e poi è utile creare pensionati a vita senza speranza. Va aggiunto che una cosa è lanciare slogan ammiccanti e un’altra fare i conti con l’amministrazione quotidiana di una città.